(Alliance News) - L'inflazione italiana è tornata a correre a marzo, come reso noto dai dati dell'Istat venerdì.

I prezzi al consumo in Italia sono aumentati dell'1,3% su base annua a marzo dopo essere saliti dello 0,8% a febbraio.

L'accelerazione del tasso d'inflazione si deve principalmente all'attenuazione su base tendenziale della flessione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati - da meno 17% a meno 10% - e regolamentati, da meno 18% a meno 14% - e, in misura minore, alla crescita di quelli dei servizi relativi ai trasporti, da più 3,8% a più 4,4%; di contro, registrano un rallentamento i prezzi dei beni alimentari non lavorati, da più 4,4% a più 2,6%, e dei tabacchi, da più 2,6% a più 1,9%.

Su base mensile, l'inflazione dello 0,1% si confronta con lo stesso dato registrato il mese precedente.

L'inflazione core - che esclude alimentari freschi ed energia - ha accelerato al 2,3% a marzo dal 2,4% di febbraio mentre quella al netto della sola energia è passata al 2,6% dal 2,5%.

L'inflazione armonizzata - che consente un paragone a livello comunitario - mostra un'accelerazione annua all'1,3% dallo 0,8% di febbraio e una mensile all'1,2% dal dato flat del mese precedente.

A seguito dei dati di marzo, l'Istat prevede ora un'inflazione dello 0,6% per l'intero 2024 e un dato core dell'1,3%.

Di Giuseppe Fabio Ciccomascolo, Alliance News senior reporter

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