E' quanto emerge dall'indagine trimestrale di Banca d'Italia che attribuisce il lieve recupero a una moderata ripresa della domanda interna e alle condizioni meno negative per investire, soprattutto nei servizi.

Negli ultimi tre mesi dell'anno la quota delle imprese italiane dell'industria e dei servizi che riportano giudizi più favorevoli sulla situazione economica generale del Paese è salita dal 4% all'8%.

Quella invece delle imprese che segnalano un peggioramento è scesa al 29% dal 37% della scorsa rilevazione.

Nonostante prospettive meno fosche, Banca d'Italia ribadisce che l'incertezza economica e politica e l'andamento dei prezzi delle materie prime energetiche continuano a incidere negativamente sull'attività.

L'indagine mette in evidenza come le attese sull'inflazione al consumo si siano nettamente ridotte su tutti gli orizzonti temporali riportandosi sui livelli della seconda metà del 2021 e poco al di sopra del 2%.

Il tasso atteso di inflazione al consumo è sceso, in media, al 2,4% tra sei mesi (da 5,1% nella precedente indagine), al 2,3% tra 12 mesi (da 4,7%), al 2,1% tra due anni (da 4,2%) e al 2,1% su un orizzonte compreso tra i tre e i cinque anni (da 3,8%).

L'indagine è stata condotta tra il 22 novembre e il 14 dicembre del 2023 presso le imprese italiane dell'industria e dei servizi con almeno 50 addetti.

(Sara Rossi, editing Gianluca Semeraro)