La crescita economica in Messico dovrebbe tornare ai livelli pre-pandemia entro il terzo trimestre di quest'anno, ha dichiarato lunedì l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE).

"Le esportazioni continueranno a beneficiare della crescita sostenuta degli Stati Uniti, e i consumi cresceranno grazie alla quota crescente di popolazione vaccinata e al graduale miglioramento del mercato del lavoro", ha dichiarato l'OCSE in un rapporto.

L'OCSE prevede che il prodotto interno lordo (PIL) del Messico si espanderà del 2,3% nel 2022 e del 2,6% nel 2023, dopo che la pandemia COVID-19 e gli intoppi della catena di approvvigionamento, tra cui la carenza di chip per semiconduttori, hanno colpito l'economia.

Il gruppo economico intergovernativo ha affermato che vi è un alto livello di incertezza sulle sue proiezioni, con rischi che includono un potenziale picco di COVID-19, un'inflazione persistente e la possibilità di un aumento della criminalità.

L'OCSE ha raccomandato alla banca centrale messicana di continuare ad aumentare i tassi di interesse alla luce dell'elevata inflazione complessiva, anche se il gruppo ha detto di prevedere che i prezzi "tenderanno a scendere" nel corso dell'anno.

L'aumento dei prezzi ha toccato un massimo di due decenni a dicembre, con un'inflazione apparente del 7,07%, superiore all'obiettivo del 3% della Banca del Messico.

L'OCSE ha anche avvertito che le preoccupazioni per una controversa proposta di riforma volta a rafforzare il controllo statale sul mercato dell'energia elettrica ha ostacolato gli investimenti, già in calo dal 2019.

"L'incertezza è aumentata soprattutto in seguito alle proposte di riforma del mercato dell'elettricità", si legge nel rapporto.

Tuttavia, ha segnalato che il Messico potrebbe recuperare gli investimenti attraverso decisioni politiche chiare.

"Di particolare importanza sono le riforme per garantire la certezza dei contratti esistenti e la stabilità normativa", si legge nel rapporto.

L'OCSE ha anche espresso preoccupazione per la compagnia petrolifera statale Pemex, altamente indebitata, affermando che rimane un "rischio significativo per il sovrano". (Relazioni di Kylie Madry; Redazione di Anthony Esposito, Howard Goller e Grant McCool)