La mossa di Budapest mira a sbloccare i fondi dell'UE, mentre il governo nazionalista del Primo Ministro Viktor Orban è impegnato in battaglie con Bruxelles su corruzione, migrazione, diritti LGBTQ e standard democratici.

La Commissione Europea ha rifiutato l'approvazione all'Ungheria per attingere ai fondi destinati a sostenere le economie dalla pandemia COVID-19, accusando il governo di Orban di minare lo Stato di diritto.

L'Ungheria deve anche affrontare sanzioni finanziarie da parte dell'Unione Europea per le stesse questioni relative allo Stato di diritto, tra cui le procedure di appalto pubblico che non rispettano le garanzie anti-corruzione.

Il governo introdurrà un disegno di legge in Parlamento per la creazione di un'autorità anticorruzione indipendente entro il 30 settembre e si aspetta che venga istituita entro il 21 novembre.

Il nuovo organismo interverrà se le autorità ungheresi non adotteranno misure sufficienti per "prevenire, indagare e risolvere i casi di frode, conflitto di interessi, corruzione o altri crimini e abusi" durante la spesa dei fondi dell'Unione Europea, si legge nel decreto.

Il governo creerà anche un gruppo di lavoro anti-corruzione per consigliare l'autorità. Metà dei membri del gruppo saranno delegati del Governo e gli altri saranno rappresentanti di organizzazioni non governative.

Negli ultimi mesi, il governo di Orban è stato sottoposto a crescenti pressioni per trovare un accordo con Bruxelles, dato che la valuta del fiorino ha toccato nuovi minimi e l'inflazione continua a salire.

Il capo dello staff del Premier Orban ha detto il mese scorso che l'Ungheria modificherà entro la fine di ottobre diverse leggi criticate dalla Commissione Europea, se verrà raggiunto un accordo sugli aiuti finanziari con l'esecutivo UE.

Gergely Gulyas ha anche affermato che l'Ungheria creerà un sistema "più severo che mai" e più trasparente per la supervisione dell'uso dei fondi UE e dei contratti di appalto.