L'indice au Jibun Bank Japan Services Purchasing Managers' Index (PMI) è salito ad un valore destagionalizzato di 52,6 rispetto al valore finale di 50,7 del mese precedente, con l'attività che si è attestata ben al di sopra della soglia di 50 che separa la contrazione dall'espansione.

La cifra ha segnato il tasso di espansione più rapido dal novembre 2021 ed è stata migliore rispetto alla lettura flash destagionalizzata di 51,7.

"L'attività nei prossimi mesi sembra essere forte, dato che i livelli di affari in sospeso sono aumentati al tasso più forte da settembre 2019", ha dichiarato Usamah Bhatti, economista di S&P Global Market Intelligence, che compila il sondaggio.

"Detto questo, l'aumento dei prezzi è rimasto un leggero freno alla domanda, in quanto gli oneri dei costi sono aumentati a un ritmo record".

Le aziende del settore hanno visto aumentare i prezzi complessivi degli input per il 18° mese consecutivo, citando un'ampia gamma di fattori come l'aumento dei costi del carburante e delle materie prime.

Le pressioni sui prezzi degli input li portano a far pagare di più i servizi, scaricando in parte i costi più elevati sui consumatori, secondo l'indagine.

Il PMI composito, che viene calcolato utilizzando sia il settore manifatturiero che quello dei servizi, è salito a 52,3 dal 51,1 finale di aprile, segnando il ritmo di espansione più rapido degli ultimi cinque mesi.

Dopo aver registrato una contrazione nel periodo gennaio-marzo, si prevede che la terza economia mondiale rimbalzi in questo trimestre, con una probabile crescita annualizzata del 4,5%, grazie all'esaurimento del freno della pandemia sulla fiducia dei consumatori.

L'economia deve ancora affrontare i rischi derivanti dagli aumenti dei prezzi dei generi alimentari e di una più ampia gamma di prodotti di consumo, che potrebbero frenare la spesa delle famiglie, nonché le interruzioni delle forniture di componenti e chip high-tech che stanno danneggiando i produttori.