La banca centrale del Brasile ha sottolineato la sua preoccupazione per le aspettative di inflazione disallineate rispetto agli obiettivi ufficiali e ha indicato che, mentre alcuni dei suoi membri del consiglio di amministrazione hanno evidenziato miglioramenti nell'inflazione dei servizi, strettamente osservata, altri sono rimasti cauti.

Nei verbali della riunione tenutasi tra il 19 e il 20 settembre, quando la banca ha

ha tagliato il tasso di interesse di riferimento

di 50 punti base al 12,75%, alcuni membri del Copom, il suo comitato per la fissazione dei tassi, hanno sottolineato che i fondamentali sottostanti alle dinamiche dell'inflazione dei servizi sono incerti, data l'attività economica e la resilienza del mercato del lavoro.

I responsabili politici avevano precedentemente segnalato ulteriori tagli dei tassi della stessa entità, temperando le aspettative del mercato per un ritmo più veloce nel corso dell'anno. La banca centrale ha ora sottolineato una bassa probabilità di riduzioni più ampie, che richiederebbero sorprese positive sostanziali nell'inflazione.

Ha anche segnalato che una parte del suo consiglio di amministrazione è "particolarmente preoccupata" per la possibilità che gli obiettivi di inflazione diventino non ancorati per un periodo prolungato, dopo aver detto che la divergenza dagli obiettivi di inflazione rimane "una questione di preoccupazione".

Gli operatori di mercato intervistati settimanalmente dalla banca centrale prevedono un'inflazione del 3,86% nel 2024 e del 3,5% nel 2025, superando l'obiettivo ufficiale del 3,0% per entrambi gli anni, che guida le attuali decisioni di politica monetaria.

La scorsa settimana, la banca centrale ha peggiorato le sue previsioni di inflazione al 3,5% nel 2024 e al 3,1% nel 2025, attribuendo, nei verbali, queste cifre più alte a un divario di produzione più stretto, all'aumento dei prezzi del petrolio, al deprezzamento del tasso di cambio e ai tassi di interesse futuri più bassi previsti dal mercato.

Ha anche citato le preoccupazioni fiscali in corso, i timori di disinflazione globale e la percezione che la banca potrebbe diventare più indulgente nella lotta all'inflazione nel corso del tempo come fattori che contribuiscono alla divergenza delle aspettative di inflazione rispetto agli obiettivi ufficiali.

I responsabili politici hanno affermato che la riduzione delle aspettative avverrà attraverso una "condotta ferma" per recuperare credibilità e rafforzare la reputazione delle istituzioni e dei quadri economici, in un momento in cui l'obiettivo del Presidente Luiz Inacio Lula da Silva di eliminare il deficit di bilancio primario l'anno prossimo è visto con scetticismo a causa della sua dipendenza dalle entrate pubbliche in crescita. (Relazioni di Marcela Ayres; Redazione di Steven Grattan)