I mercati finanziari chiudono la settimana con un bilancio generalmente negativo, nonostante i risultati positivi delle società e gli sforzi da parte della Cina per sostenere la propria economia. Tuttavia, sembra che la volatilità persista, mentre gli operatori non sanno bene come muoversi tra le forti tensioni in Ucraina, i timori di un inasprimento drastico delle politiche monetarie delle banche centrali e prospettive economiche che rimangono piuttosto solide.
Variazioni settimanali*
STOXX EUROPE 600
450.39  -0.64%
Grafico STOXX EUROPE 600
S&P 500
4131.93  -3.27%
Grafico S&P 500
NIKKEI 225
26847.90  -0.95%
Grafico NIKKEI 225
GOLD
1895.64$  -1.90%
Grafico GOLD
LONDON BRENT OIL
106.42  +1.41%
Grafico LONDON BRENT OIL
EURO / US DOLLAR
1.05$  -2.48%
Grafico EURO / US DOLLAR
Top/Flop della settimana
  • Sherwin-Williams (+15%): il gruppo dell'Ohio, leader mondiale di rivestimenti professionali, ha pubblicato risultati in calo ma più solidi del previsto. Nel secondo trimestre dovrebbe presentare risultati con crescita relativamente elevata.
  • Hapag-Lloyd (+13%): dopo una forte progressione nel primo trimestre, il corriere marittimo ha aumentato le sue prospettive di guadagno per tutto l'anno. L'utile ante imposte si posizionerà tra i 12,5 e i 14,5 miliardi di dollari, contro i 10 a 12 miliardi di dollari previsti.
  • Temenos (+12%): secondo Bloomberg, il fondo Thoma Bravo punterebbe alla società svizzera. Tale speculazione fa dunque crescere il titolo, com'era già successo lo scorso anno quando lo svedese EQT era tra i possibili pretendenti.
  • Meta Platforms (+11%): dopo un periodo difficile per il titolo in Borsa, le aspettative sull'ex-Facebook erano piuttosto basse. Le cifre erano buone, tanto che gli investitori hanno segnato il momento della ripresa.
  • Soitec (+11%): il piccolo attore francese dei semiconduttori ha aumentato i suoi obiettivi al termine dell'ultimo trimestre dell'esercizio 2021/2022 chiuso lo scorso 31 marzo.
  • Philips (-11%): la società olandese, focalizzata sulle attrezzature mediche, ha annunciato un utile netto trimestrale in calo di un terzo e vendite che diminuiscono del 4%. Risultati su cui pesano la carenza dei pezzi di ricambio e la massiccia richiesta di ventilatori medici dello scorso anno.
  • Tesla (-12%): mentre gli azionisti di Twitter hanno apprezzato molto l'acquisizione da parte di Elon Musk, quelli del produttore automobilistico sono stati un po' meno entusiasti di questo nuovo capriccio del loro capo. Il CEO dell'azienda ha infatti venduto 4 miliardi di azioni Tesla per finanziare l'OPA del social network. Ha promesso che per adesso non vi saranno ulteriori vendite.
  • The Boeing Company (-13%): il costruttore di aerei subisce ancora le conseguenze di una cattiva gestione durata diversi anni. Un analista definisce "spaventosi" gli ultimi trimestri e teme che le brutte notizie non finiscano qui.
  • General Electric (-13%): decisamente non è un buon momento per la veterana dell'industria statunitense. GE ha pubblicato notevoli risultati nel primo trimestre, ma il futuro appare ancora complicato: si confermano gli obiettivi, ma la generazione di liquidità sarà al minimo delle aspettative secondo le previsioni del management.
  • Verbio (-15%): il titolo risente dei commenti della ministra dell'ambiente tedesca su un'eventuale limitazione dell'utilizzo dei prodotti agricoli per gli agrocarburanti a causa della guerra in Ucraina e dell'impatto sul mercato alimentare. Opinione non condivisa dalla CSU.
  • EQT (-15%): a fine primo trimestre le attività in gestione erano più elevate del previsto, ma gli investimenti tendono a rallentare. Citigroup teme possibili influenze sul sentimento degli investitori.
  • Getinge (-17%): il mercato non si aspettava scintille dalle cifre del primo trimestre, ma i risultati sono ancora più bassi del previsto. A livello globale, gli attori del settore delle attrezzature mediche fanno difficoltà ad atterrare dopo il culmine nel bel mezzo della pandemia.
Grafico Materie Prime
Materie prime

Questa settimana assistiamo a un recupero dei mercati petroliferi. Il riferimento europeo, il Brent del Mare del Nord, è quotato attorno ai 105 dollari al barile, sostenuto da un possibile embargo europeo sul petrolio russo. La decisione di Gazprom di sospendere le consegne di gas a Polonia e Bulgaria ha effettivamente invertito la rotta. Prova ne è la sessione straordinaria del 2 maggio tra i ministri europei dell'energia. In Asia la domanda cinese preoccupa gli operatori a causa dell'intensificarsi delle misure di confinamento.

Nonostante le promesse della Cina di rafforzare le misure di rilancio per stimolare la crescita economica, assistiamo a un cambio di registro per i metalli industriali che subiscono un forte calo questa settimana. Il prezzo del rame è passato sotto la soglia dei 10.000 USD ed è quotato a 9800 USD. L'alluminio e lo zinco sono anch'essi quotati al ribasso, rispettivamente a 3065 e 4230 dollari la tonnellata. Per quanto riguarda i metalli preziosi, verso la fine della settimana l'oro cresce ma registra una sequenza settimanale negativa. Toccherà sborsare 1910 USD per acquistare un'oncia d'oro.

In generale, i prezzi dei prodotti agricoli continuano a crescere, eccetto il grano che a Chicago si è stabilizzato nonostante la riduzione delle stime di rendimento in Europa. La Commissione Europea ha effettivamente ridotto le previsioni a causa della scarsità di pioggia in Europa centrale.

Grafico Materie Prime
Macroeconomia

Clima: Questa settimana le statistiche mandano segnali negativi, in particolare negli Stati Uniti dove il PIL del primo trimestre si è ridotto dell'1,4% mentre gli economisti prevedevano l'1,1% di crescita. Anche gli ordini di beni durevoli e l'indice di fiducia dei consumatori sono stati un po' deludenti. Ma le novità non sono tali da far cambiare idea alla Banca Centrale Americana sul forte aumento dei tassi di mercoledì 4 maggio: il 99,1% del mercato prevede un aumento di mezzo punto per i Fed Funds. Il restante 0,9% ritiene che l'aumento sarà di tre quarti di punto. Tale previsione ha ancora una volta pesato molto sulle attività a rischio a inizio settimana, ma la ridotta reazione dei tassi mostra che il mercato comincia a farci il callo.

Tassi: Il bond statunitense a 10 anni che si aggirava ancora sul 3% a inizio settimana, è calato verso il 2,86%. Il tasso a 5 anni è sempre leggermente al di sopra, ma non vi sono inversioni di curva dei tassi a 2 anni e a 30 anni. In Europa il bond sui 10 anni percepito come meno rischioso è quello svizzero (0,81%), seguito dal bond tedesco (0,90%). L'OAT francese è all'1,41%.

Valute: Era dal 2017 che l'euro non scendeva sotto 1,05 USD. È successo nel bel mezzo della settimana con una lieve risalita della moneta unica a 1,0521. In generale il biglietto verde continua a mostrarsi forte in questo periodo di incertezze. Dal 1° gennaio ha guadagnato il 13% contro lo yen a 130,056 JPY, ma anche il 7,4% contro l'euro.

Criptomonete: Il bitcoin è a quasi una settimana di stabilità gravitando sui 39.000 USD. Il prezzo della criptovaluta si muove ormai in un intervallo che va dai 38.000 ai 42.000 dollari da tre settimane. La situazione riflette la tendenza dei crypto investitori a lasciarsi trasportare dal contesto geopolitico e macroeconomico poco favorevole per le attività a rischio.

Calendario: La prossima settimana sono in programma due decisioni di politica monetaria, quella della Fed il 4 maggio e quella della Banca d'Inghilterra il 5 maggio. I dati sull'occupazione negli Stati Uniti a marzo completeranno il quadro il 6 maggio.
Grafico di Prezzo
Le blue chip americane sulle montagne russe
Una settimana di pubblicazioni di risultati, una settimana di brividi su un mercato che non perdona e che inizia in rosso sulle prime pubblicazioni di risultati. Da una parte Microsoft, Meta Platforms e Apple hanno rassicurato i propri investitori, dall'altra Amazon e Alphabet hanno deluso i loro. Le grosse variazioni che ne derivano, come Facebook a +17% dopo la pubblicazione o Amazon a -10%, disorientano un po' gli investitori in cerca di calma e serenità posizionati sulle blue chip della quotazione americana. Dando un'occhiata a est, la Cina sembra che si stia pian piano riaprendo. A livello economico potrebbe così alleggerire la pressione sulle catene di approvvigionamento nelle prossime settimane. Per quanto riguarda il calendario delle prossime pubblicazioni, vi è grande attesa per Berkshire Hathaway lunedì, Pfizer, AMD, S&P Global, BNP Paribas e Airbnb martedì, Novo Nordisk e Volkswagen mercoledì, Shell, Airbus e Anheuser-Busch InBev giovedì e Alibaba venerdì.
*La performance settimanale degli indici e delle azioni si riferisce al periodo che va dall'apertura dei mercati il lunedì alla preparazione di questa newsletter il venerdì.
La performance settimanale di materie prime, metalli preziosi e valute si riferisce a un periodo di 7 giorni da un venerdì al successivo, fino alla preparazione di questa newsletter. Tali attività continuano la loro quotazione nei weekend.