La sterlina si è mantenuta stabile lunedì, mentre gli investitori attendevano la decisione della Banca d'Inghilterra nel corso della settimana, concentrandosi nel frattempo sulla Banca del Giappone e sulla Federal Reserve.

La sterlina è rimasta sostanzialmente invariata rispetto a venerdì, a 1,2379 dollari. La scorsa settimana è scesa dell'1,2% quando i dati sull'inflazione degli Stati Uniti hanno battuto le aspettative, alimentando le scommesse che la Fed manterrà i tassi più alti più a lungo e provocando un rally del dollaro. L'euro è salito dello 0,1% a 85,58 pence.

La Banca d'Inghilterra manterrà quasi certamente i tassi al 5,25% giovedì, in attesa di ulteriori dati, in particolare sui salari e sui servizi, per capire quanto possa essere duraturo il recente calo dell'inflazione.

La crescita dei prezzi in Gran Bretagna è rallentata dall'11,1% dell'ottobre 2022 al 4% di gennaio. I dati sull'inflazione dell'indice dei prezzi al consumo di febbraio sono attesi per mercoledì e si prevede che mostreranno un ulteriore calo al 3,6%.

"La sterlina è stata una delle valute più performanti quest'anno, ma con le sorprese sull'inflazione che tendono al ribasso e gli indicatori del mercato del lavoro più morbidi che si materializzano, la BoE potrebbe sbagliare sul lato dovish", ha dichiarato Paul Mackel, responsabile globale della ricerca FX di HSBC. "Questo sosterrebbe la nostra visione più alta di EUR-GBP".

Prima di ciò, gli investitori sono concentrati sulla decisione della Banca del Giappone di martedì, che potrebbe vedere la banca centrale porre fine a otto anni di tassi di interesse negativi.

Poi l'attenzione si sposterà sulla Fed mercoledì, dove gli analisti esamineranno il nuovo 'dot plot' delle proiezioni dei funzionari sulla direzione dei tassi.

L'indice del dollaro era leggermente più basso lunedì a 103,37. Quest'anno è salito di circa il 2% grazie ai dati economici statunitensi più forti del previsto.