ROMA (MF-DJ)--Le cessazioni a tempo indeterminato sono state nel complesso modeste: in particolare, i licenziamenti sono rimasti su livelli contenuti anche in settembre e ottobre e pari a 59.000 contratti cessati con questa causale, il 37% in meno rispetto agli stessi mesi del 2019.

E' quanto emerge dall'analisi della Banca d'Italia e del Ministero del Lavoro nella quale si sottolinea che, secondo i dati preliminari disponibili, nei primi quindici giorni di novembre si è rilevato invece un aumento dei licenziamenti nei settori in cui il blocco è scaduto il 31 ottobre (servizi e industria dell'abbigliamento, del tessile e delle calzature). La crescita, analogamente con quanto osservato dopo lo sblocco del 30 giugno in gran parte della manifattura e nelle costruzioni, potrebbe riflettere esuberi già previsti nei mesi precedenti.

Nonostante questo aumento il tasso di licenziamento non si è discostato

dai livelli precedenti la pandemia. Tali dinamiche hanno sostenuto la mobilità del mercato del lavoro, associandosi a un incremento del numero di dimissioni volontarie.

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(END) Dow Jones Newswires

November 24, 2021 05:52 ET (10:52 GMT)