ROMA (MF-DJ)--«Io credo sia importante difendere la contrattazione come strumento di difesa dei diritti dei lavoratori, ma oggi bisogna prendere atto che non funziona come in passato. C'è stata una crescita di contratti pirata. E quindi non può esserci un veto. Se ne esce o rafforzando la contrattazione con regole sulla rappresentanza, oppure lo strumento che resta è il salario minimo. Che può essere la risposta specie per ambiti meno sindacalizzati".

Lo ha detto, in un'intervista a La Stampa, il ministro del Lavoro, Andrea Orlando. "E' urgente trovare un accordo mentre si investe con il Pnrr, poiché si rischia che poco o nulla finisca nei salari dei lavoratori", ha aggiunto Orlando precisando che "va avviato un confronto con le parti sociali. Qui c'è da ridiscutere tutto. Abbiamo un'occasione che è la direttiva europea sul salario minimo. Dove si dirà che ogni Paese dovrà decidere se affidarsi alla contrattazione, avere un salario minimo o combinare i due strumenti».

"La ripresa va caratterizzata da un aumento del lavoro stabile. Alla luce di investimenti sul fronte della formazione, serve un confronto per superare le forme contrattuali che hanno prodotto elementi di precarietà esasperata. Il primo segnale lo abbiamo dato contrastando, con la legge di bilancio, l'abuso dei tirocini. Questa giungla contrattuale ha avuto impatti sociali molto forti, soprattutto per le giovani generazioni", ha proseguito Orlando precisando che "il contratto è cruciale: nei cantieri se ne trovano svariate tipologie e il problema non è solo salariale. A ogni contratto corrisponde una formazione per la prevenzione del rischio. Il florovivaista o l'operaio della logistica hanno una formazione diversa da chi deve salire sui ponteggi. Quindi bisogna intervenire su tutti i fronti, magari subordinando il rilascio del bonus al 110% al rispetto di questa regola».

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2809:51 dic 2021

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December 28, 2021 03:51 ET (08:51 GMT)