E' quanto emerge da un rapporto del ministero del Lavoro, Banca d'Italia e Agenzia per le politiche attive del lavoro (Anpal).

Dietro a questo dato, spiega il rapporto, si celano "dinamiche eterogenee tra i diversi comparti" come quello del turismo - traino dell'espansione dell'occupazione nel 2019 e poi diventato il settore più colpito dalla pandemia - e quello delle costruzioni che, favorito anche dagli interventi governativi per la riqualificazione, ha registrato tassi di crescita estremamente elevati.

"Nonostante il più recente rallentamento, la domanda di lavoro in questo settore dovrebbe rimanere sostenuta anche in relazione ai piani di investimento previsti dal Pnrr", si legge nel rapporto.

Dall'indagine emerge che lo scorso anno sono state create circa 380.000 posizioni lavorative, un numero superiore a quello del 2019, prima della pandemia.

In particolare, l'incremento della domanda di lavoro è rimasto sostenuto fino all'inizio dell'estate mentre nei mesi successivi la dinamica, seppure positiva, si è indebolita, dice il rapporto aggiungendo che la crescita del 2022 si è concentrata soprattutto nel Centro-Nord.

Nel 2022 all'incremento occupazionale ha contribuito quasi esclusivamente la componente a tempo indeterminato, che nell'anno precedente aveva invece rappresentato solo il 40% delle attivazioni nette.

(Sara Rossi, editing Stefano Bernabei)