(Alliance News) - Il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire, ha affermato venerdì che il G7 deve fornire un "fronte unito" contro il commercio sleale e la sovraccapacità industriale cinese, senza innescare una guerra commerciale.

Mentre i ministri delle Finanze e i banchieri centrali del gruppo delle sette potenze mondiali si incontravano per il primo giorno di colloqui a Stresa, nel nord Italia, Le Maire ha detto ai giornalisti che "la prima sfida" era quella di "definire regole commerciali eque con la Cina".

"La Cina è il nostro partner economico. Ma la Cina ha sovraccapacità industriali. E il G7 deve presentare un fronte unito per proteggere i suoi interessi industriali", ha detto Le Maire.

"Tutti gli strumenti a nostra disposizione devono essere utilizzati, sia a livello del G7 che a livello europeo, per proteggere i nostri interessi industriali e per proteggerci dalle pratiche commerciali sleali", ha aggiunto.

Mercoledì, il segretario al Tesoro americano, Janet Yellen, ha lanciato un messaggio simile, affermando che le potenze mondiali del G7 "e il numero crescente di Paesi" minacciati dalla sovraccapacità industriale della Cina devono "presentare un fronte chiaro e unito".

Gli USA e l'UE temono che un'impennata delle esportazioni cinesi a basso costo alimentate dal sostegno del governo cinese in settori chiave come i veicoli solari ed elettrici rappresenti un rischio per i mercati globali.

Ma Le Maire ha avvertito che una guerra commerciale deve essere evitata.

"Dovremmo assolutamente evitare qualsiasi tipo di guerra commerciale, perché la guerra commerciale non è nell'interesse degli USA, né della Cina, né dell'Europa, né di alcun Paese al Mondo".

Le Maire ha detto che proporrà al G7 e al Fondo monetario internazionale una "valutazione comune e approfondita" della questione.

"Dobbiamo avere un dialogo giusto, molto franco e molto aperto con il nostro partner cinese perché la Cina è un partner economico".

In cima all'agenda della riunione del G7 c'è anche un piano per finanziare aiuti cruciali all'Ucraina dilaniata dalla guerra utilizzando gli interessi generati dai EUR300 miliardi di asset della banca centrale russa congelati dal G7 e dall'Europa.

fonte: AFP

Di Giuseppe Fabio Ciccomascolo, Alliance News senior reporter

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