Le azioni australiane sono scese martedì ai livelli più bassi da quasi due settimane a questa parte, penalizzate dai titoli finanziari di peso elevato, anche se il balzo dei titoli delle materie prime, grazie al miglioramento dei prezzi di fondo, ha aiutato la borsa, che è molto ricca di risorse, a recuperare alcune perdite iniziali.

L'indice S&P/ASX 200 era in calo dello 0,5% a 7009,8, alle 0059 GMT, toccando anche il livello più basso dall'11 agosto. L'indice ha chiuso in ribasso dell'1% lunedì.

L'incertezza sul ritmo dei rialzi dei tassi d'interesse statunitensi ha prevalso tra gli investitori, mentre i mercati a livello globale si preparavano alle osservazioni del Presidente della Federal Reserve Jerome Powell al Simposio di Jackson Hole previsto per venerdì. Le banche australiane, uno dei settori più ponderati del benchmark, hanno registrato il peggior intraday dal 15 luglio, dopo aver ceduto l'1,3%. Il sottoindice è in calo per la quarta sessione consecutiva. Tutte le quattro banche principali hanno registrato perdite tra lo 0,4% e l'1,5%. Grazie al miglioramento dei prezzi del petrolio, i titoli energetici hanno fatto un balzo dell'1%, con le major del settore Woodside Energy e Santos che hanno guadagnato rispettivamente l'1,9% e l'1,3%. Con la stagione delle relazioni aziendali in pieno svolgimento, gli investitori hanno digerito una serie di relazioni sugli utili, che stanno influenzando il mercato più ampio in entrambe le direzioni.

Le azioni di Altium sono aumentate del 20,8% e hanno guadagnato il massimo dal giugno 2021, dato che il produttore di software ha registrato un aumento degli utili per l'intero anno, battendo il consenso del mercato.

Il produttore di guanti medici Ansell ha fatto un balzo dell'8,4% per guadagnare di più da marzo 2020, dopo che l'azienda ha previsto un utile finanziario per azione per il 2023 compreso tra $1,15 e $1,35.

Il rivenditore online Kogan.com ha perso il 4% dopo aver registrato una perdita nell'anno fiscale 2022.

Le azioni di Endeavour Group, società di vendita al dettaglio di bevande e hotel, sono scese dell'8,8%, nonostante l'azienda abbia registrato un utile annuale superiore.

I minatori nazionali hanno guadagnato lo 0,8% grazie al miglioramento dei prezzi del minerale di ferro, con i giganti minerari Fortescue Metals e BHP che hanno guadagnato rispettivamente lo 0,3% e l'1,5%.

Dall'altra parte del Mare di Tasman, il benchmark neozelandese S&P/NZX 50 è scivolato dello 0,9% a 11653,3.