In una conferenza stampa a Londra, gli amministratori delegati di Delta e Virgin Atlantic hanno detto che la domanda repressa di viaggi internazionali significa che i passeggeri sono disposti a pagare tariffe più alte, un segno che le compagnie aeree saranno in grado di trasferire ai clienti l'aumento dei costi del carburante.

I prezzi del carburante sono saliti la scorsa settimana al livello più alto in oltre un decennio, in seguito all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, che ha anche costretto alla chiusura di vaste aree dello spazio aereo.

L'Amministratore Delegato di Delta, Ed Bastian, ha dichiarato di non aver riscontrato "alcun impatto in termini di riluttanza a viaggiare da parte dei viaggiatori statunitensi che si recano in Europa", aggiungendo che la scorsa settimana Delta ha registrato la giornata di prenotazioni più intensa della sua storia, anche se molte rotte asiatiche sono rimaste sospese, e che ha riscontrato la domanda più forte della sua carriera.

L'Amministratore Delegato di Virgin Atlantic, Shai Weiss, ha detto che Virgin ha registrato un leggero calo della domanda dopo l'invasione russa, ma che da allora si è ripresa, aggiungendo che, pur non potendo prevedere come i consumatori reagiranno all'aumento dei prezzi nel lungo termine, per il momento sta vedendo una forte domanda per i viaggi di piacere premium.

Entrambe le compagnie aeree hanno anche affermato di aver registrato una ripresa delle prenotazioni in classe business, con Delta che ha dichiarato che i viaggi aziendali sono tornati al 60% rispetto ai livelli del 2019, mentre le prenotazioni business di Virgin sono al 50% di quei livelli.