L'economia britannica è entrata in una recessione superficiale nella seconda metà dello scorso anno, anche se i sondaggi pubblicati di recente hanno suggerito che ci sarà un modesto ritorno alla crescita nel primo trimestre del 2024.
"Le incertezze dovute alla Brexit, alla pandemia e all'inflazione, che hanno offuscato la scena economica per gran parte degli ultimi otto anni, sembrano essersi dissolte", ha dichiarato il capo economista di Deloitte Ian Stewart.
I margini di profitto sono stati previsti in aumento per la prima volta in tre anni e l'ottimismo generale è aumentato per il terzo trimestre consecutivo, raggiungendo livelli simili a quelli appena precedenti ai periodi di crescita relativamente forte del 2010, 2014 e 2021.
Nonostante ciò, le aziende si sono concentrate maggiormente sulla riduzione dei costi e sull'accumulo di riserve di liquidità, piuttosto che sugli investimenti a lungo termine. "Le strategie espansive, come la spesa in conto capitale e l'introduzione di nuovi prodotti o servizi, sono in secondo piano. Date le sfide degli ultimi anni, forse non sorprende che... persista un certo grado di cautela", ha detto Stewart.
La geopolitica è rimasta la principale preoccupazione delle grandi aziende, a causa dei timori di un aumento degli attacchi informatici o di un aumento dei prezzi dell'energia e di un calo generale della domanda.
Le preoccupazioni per la produttività e la competitività britannica sono salite al secondo posto - il più alto in un decennio - superando l'inquietudine per l'inflazione, i prezzi dell'energia e la carenza di manodopera.
I dirigenti si aspettano che l'inflazione tra un anno scenda al 2,9%, rispetto alla previsione del 3,5% di tre mesi fa, consentendo alla Banca d'Inghilterra di tagliare i tassi di interesse al 4,25% dal 5,25% nei prossimi 12 mesi.
Il sondaggio si basa sulle risposte fornite tra il 12 e il 25 marzo dai direttori finanziari di 64 grandi aziende britanniche e filiali di multinazionali. Le aziende britanniche hanno una capitalizzazione di mercato di 200 miliardi di sterline (252 miliardi di dollari), pari all'8% del mercato azionario. (1 dollaro = 0,7946 sterline) (Servizio di David Milliken, a cura di William Schomberg)