Di Fabio Pavesi

ROMA (MF-DJ)--E' prassi comune che i capi-azienda abbiano, oltre alla remunerazione fissa, dei bonus variabili sotto forma di denaro o di azioni legati alle performance aziendali o a quelle del titolo in borsa. Una regola che sprona gli amministratori delegati a perseguire risultati sempre più positivi. Ma, come per tutte le regole, esistono alcune eccezioni. Come quella di portare a casa un premio anche se l'obiettivo di performance non è stato raggiunto. Succede alla BF, la ex Bonifiche Ferraresi, l'azienda agricola più grande d'Italia, quotata sul listino milanese.

Il gruppo, che dal 2017 è guidato dall'amministratore delegato nonché azionista di peso Federico Vecchioni, ha deciso di riconoscere al suo capo-azienda un premio in denaro in deroga alle politiche di remunerazione per il 2022, dal momento che l'obiettivo di totale shareholder return cui era agganciato il piano di incentivo a lungo termine 2020-2022 non è stato conseguito.

La deroga verrà proposta all'assemblea dei soci il prossimo 10 maggio. Non è dato sapere a quanto ammonterà il premio in deroga, ma va segnalato che nel piano Lti era previsto un pacchetto di 217 mila azioni dedicato all'amministratore delegato. In soldoni, ai prezzi di borsa di questi giorni fanno 830 mila euro. Certo, dato in tranche nell'arco di più anni.

L'obiettivo fallito è nelle performance di borsa e nei dividendi di BF, che sono stati inferiori all'obiettivo. Dalla sua, il manager-imprenditore può vantare ottime performance economiche-finanziarie nel 2022, peccato che l'incentivo in azioni era legato solo alla crescita delle azioni BF.

In effetti, i conti dicono che il bilancio consolidato ha visto ricavi per oltre 1,1 miliardi contro i soli 268 milioni del 2021. E l'utile è salito a 9,3 milioni dai soli 625 mila euro dell'anno prima. Un exploit incredibile. Ma c'è un ma. Tutta questa forte crescita è frutto di operazioni di consolidamento e conferimento di molte controllate del gruppo. Se si guarda al bilancio della spa, ecco che le cose cambiano. Il fatturato è cresciuto da 17,4 a 24,5 milioni, ma il margine operativo lordo e il reddito operativo sono fermi sui livelli di 12 mesi prima e l'utile è sceso da 9,1 a 8,9 milioni di euro. In più (e questo era il solo parametro dell'incentivo a lungo termine) a Piazza Affari il titolo BF è stata stazionario: a inizio gennaio 2020 quotava 3,96 euro, oggi è a 3,86 euro. Incentivo abortito, ma sostituito da un premio cash che verrà votato dall'assemblea.

Vecchioni, che oltre a guidare l'azienda ne è socio con il 14,3% del capitale, ha già visto la sua remunerazione tra fisso e Mbo crescere nel tempo. Nel 2019 il suo compenso totale è stato di 546 mila euro, è salito a 625 mila euro nel 2020 ed è arrivato a 911mila euro nel 2021. In un triennio il ceo di BF ha visto crescere il suo stipendio del 66%. Tra l'altro Vecchioni è uno dei trader più attivi sul titolo BF. L'elenco dell'internal dealing di borsa è fitto di operazioni del ceo del gruppo. Solo nel 2021 ha movimentato 16 milioni di azioni: 10 milioni in acquisto e 6 milioni in vendita a fronte di un titolo che ha scambiato in media nell'ultimo anno 10 mila titoli al giorno.

pev


(END) Dow Jones Newswires

April 06, 2023 03:18 ET (07:18 GMT)