MILANO (MF-DJ)--Alla scadenza del temporary framework prevista per la fine di giugno, l'accesso alla liquidità garantita dallo Stato non si restringerà bruscamente per le aziende italiane, ma si assisterà a qualcosa di molto simile a un soft lending.

Dal primo luglio infatti cambieranno le regole di funzionamento del Fondo Pmi, il veicolo gestito dal Mediocredito Centrale che negli ultimi due anni ha concesso garanzie per oltre 221 miliardi. Non si tratterà di un ritorno al regime pre-Covid ma di un periodo di phasing out che accompagnerà banche e imprese verso la nuova normalità. Nel dettaglio, come previsto dalla Legge di Bilancio, verrà confermata a 5 milioni la soglia massima dell'importo garantito che quindi non tornerà ai 2,5 milioni del periodo pre-pandemico. Anche le percentuali di copertura saranno rimodulate ma senza drastiche modifiche, mentre sarà sempre contemplata la possibilità di ammettere i soggetti rientranti nella fascia 5, cioè quelli in forte difficoltà finanziaria che prima del decreto Cura Italia del 2020 non venivano assistiti dal Fondo.

Per le nuove richieste verrà comunque reintrodotto il vecchio modello di valutazione che era stato sospeso nei due anni di pandemia per accelerare la concessione dei nuovi finanziamenti ed evitare strozzature. Torneranno inoltre le commissioni sulle operazioni e quelle per il mancato perfezionamento. Nelle nuove regole previste dalla Legge di Bilancio si ravvisa anche qualche elemento poco lineare: nell'ambito della revisione delle soglie di garanzia per esempio si presenta il paradosso che un'impresa in fascia di rischio più elevata ottenga meno copertura. Le correzioni potrebbero arrivare presto.

fch

(END) Dow Jones Newswires

January 13, 2022 02:26 ET (07:26 GMT)