Moody's ha aggiornato il rating emittente a lungo termine del Portogallo di due tacche, portandolo ad A3 da Baa2, nonostante la crisi politica innescata dalle dimissioni del primo ministro del Paese a causa di un'indagine su presunte irregolarità nel suo governo.

L'agenzia di rating ha dichiarato in una dichiarazione rilasciata nella tarda serata di venerdì che l'upgrade riflette gli "effetti creditizi positivi sostenuti nel medio termine di una serie di riforme economiche e fiscali, della riduzione della leva finanziaria del settore privato e del continuo rafforzamento del settore bancario".

Il miglioramento del rating è arrivato nonostante il Primo Ministro Antonio Costa si sia dimesso la scorsa settimana a causa di un'indagine sulla presunta corruzione del Governo in operazioni multimiliardarie nel settore del litio, dell'idrogeno "verde" e dei data center.

Il Presidente Marcelo Rebelo de Sousa ha indetto un'elezione lampo per il 10 marzo.

Moody's ha affermato che le istituzioni del Paese stanno affrontando la crisi in modo "efficace e trasparente".

L'agenzia ha tuttavia avvertito che un periodo prolungato di incertezza politica potrebbe influire negativamente sull'attività economica a causa di possibili ritardi negli investimenti privati e pubblici e potrebbe portare a deficit più ampi nel medio termine rispetto a quanto attualmente previsto.

Il Ministro delle Finanze Fernando Medina ha detto che l'aggiornamento dimostra che "i fondamentali dell'economia sono solidi e conferma che il Portogallo ha raggiunto un posto nel gruppo di Paesi con la più alta qualità del credito e la maggiore credibilità internazionale".

"È essenziale preservare tutto questo", ha aggiunto Medina.

Il bilancio 2024, che sarà approvato dalla maggioranza parlamentare socialista il 29 novembre, prevede un rallentamento della crescita economica all'1,5% nel 2024, rispetto alla crescita del 2,2% prevista per quest'anno.

Prevede inoltre un'eccedenza del prodotto interno lordo dello 0,2% l'anno prossimo, dopo un'eccedenza dello 0,8% nel 2023, e vede il rapporto debito pubblico in calo al 98,9% del PIL dal 103%.

Moody's ha dichiarato: "La crescita robusta e i bilanci ampiamente bilanciati significano che l'onere del debito continuerà a diminuire a uno dei ritmi più rapidi tra le economie avanzate". Vede "investimenti privati e pubblici significativi e l'attuazione di ulteriori riforme strutturali", entrambi legati al piano di ripresa del Paese. (Servizio di Sergio Goncalves; Redazione di David Latona e Clelia Oziel)