Venerdì Moody's ha lasciato il rating del debito sovrano dell'Italia a Baa3, un gradino sopra il livello spazzatura, ma ha migliorato l'outlook a stabile da negativo, in una spinta inaspettata per il governo del Primo Ministro Giorgia Meloni.

La maggior parte degli analisti si aspettava che l'agenzia lasciasse invariati sia il rating che l'outlook dell'Italia.

Moody's aveva messo la terza economia della zona euro su un outlook negativo nell'agosto dello scorso anno, a seguito di un crollo del governo e nel bel mezzo di una crisi energetica.

"La decisione di cambiare l'outlook da negativo a stabile riflette una stabilizzazione delle prospettive per la forza economica del Paese, la salute del suo settore bancario e la dinamica del debito pubblico", ha detto Moody's.

Moody's è stata la quarta agenzia a rivedere l'Italia nell'ultimo mese. S&P Global, DBRS e Fitch hanno lasciato invariate le loro valutazioni e prospettive.

Il Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha accolto con favore l'annuncio.

"È una conferma che, nonostante le molte difficoltà, stiamo lavorando bene per il futuro dell'Italia", ha dichiarato in un comunicato.

"Quindi, alla luce del giudizio espresso da Moody's e dalle altre agenzie di rating, speriamo che le politiche di bilancio prudenti, responsabili e serie del Governo... vengano confermate dal Parlamento", ha aggiunto.

Il bilancio del Governo per il 2024 è attualmente all'esame del Parlamento italiano.

L'economia italiana ha ristagnato nel terzo trimestre rispetto ai tre mesi precedenti, secondo i dati preliminari del mese scorso, dopo una contrazione dello 0,4% tra aprile e giugno. Gli analisti prevedono che l'attività rimarrà debole nei prossimi trimestri.

La Commissione Europea ha previsto mercoledì che il debito dell'Italia, in proporzione il secondo più alto della zona euro, aumenterà marginalmente dal 140% del prodotto nazionale previsto per quest'anno al 141% nel 2025.

Il divario tra i rendimenti delle obbligazioni italiane a 10 anni e il loro equivalente tedesco è significativamente più ampio dello spread di qualsiasi altro Paese della zona euro rispetto alla Germania. Tuttavia, si è ridotto a meno di 1,75 punti percentuali (175 punti base) rispetto al recente picco di 209 punti base del 9 ottobre. (Relazioni di Saikeerthi a Bengaluru, Gavin Jones e Keith Weir; Redazione di Shounak Dasgupta e Rosalba O'Brien)