L'operazione vedrebbe Amco assumere il rischio di prima perdita sul portafoglio tramite la sottoscrizione delle tranche junior e mezzanine che, secondo una delle fonti, potrebbero avere un importo di 3 miliardi.

La transazione e' una delle opzioni allo studio e una decisione definitiva su come schermare l'acquirente dal rischio sul portafoglio non e' stata ancora presa. D'altra parte il negoziato tra Tesoro e UniCredit e' atteso entrare nel vivo solo dopo le elezioni di inizio ottobre.

Sono in corso contatti con altri investitori, anche esteri, che affiancherebbero la società a capitale pubblico guidata da Marina Natale, assicurando così la partecipazione del mercato all'operazione e quindi il rispetto della normativa Ue sugli aiuti di stato, spiega un'altra fonte.

Nessun commento da UniCredit e Amco.

Per rispettare le condizioni poste da UniCredit per un' eventuale acquisizione, Amco e' entrata nella data room di Mps in quanto destinata a rilevare tutte le esposizioni deteriorate del Monte, che a fine giugno ammontavano a solo 4,2 miliardi.

Nell'annunciare i risultati semestrali, Amco ha spiegato di essersi attrezzata per investire in crediti Stage 2, quindi ancora performing, tramite cartolarizzazioni sintetiche dopo la modifica ad hoc dello statuto avvenuta in aprile.

(Valentina Za e Giuseppe Fonte, in redazione a Milano Maria Pia Quaglia)