ROMA (MF-DJ)--Era la primavera del 2014 quando una coppia di sposi newyorkesi tentò qualcosa di inaudito, trasformando un loro dipinto in un documento digitale destinato a sovvertire l'ordine del mercato dell'arte: era Quantum, il primo Nft della storia. Sette anni dopo, scrive Mf-Milano Finanza, nel luglio 2021, l'opera fu presentata all'asta Natively Digital di Sotheby's e venduta al collezionista sillytuna per 1,47 milioni di dollari.

Quello che i presenti ignoravano era che né la casa e né i coniugi McCoy risultavano proprietari dell'Nft. Kevin McCoy, infatti, aveva utilizzato il software di blockchain NameCoin per coniare l'oggetto digitale che, secondo le regole della piattaforma, doveva essere reclamato dai proprietari ogni 250 giorni. Un passaggio che l'artista non aveva mai effettuato. Questo permise a EarlyNft, un collezionista più accorto, di accaparrarsi i diritti di proprietà di Quantum non appena l'oggetto acquisì notorietà e, soprattutto, prima dell'asta di Sotheby's. Nel febbraio dell'anno successivo, Free Holdings Inc denunciò al tribunale di New York Kevin McCoy, Sotheby's e altri attori per aver venduto l'opera, ritenendola sua. Secondo i documenti depositati infatti, EarlyNft è lo pseudonimo del solo membro della società querelante. Ad oggi i giudici non hanno ancora messo fine alla diatriba.

«Questi casi nascono da un'incomprensione tra le parti o da qualche mancanza a livello contrattuale», afferma l'avvocato Riccardo Traina Chiarini, counsel dello studio Trevisan & Cuonzo. «L'Nft è un certificato digitale univoco registrato su una blockchain che permette di identificare l'originale di un'opera d'arte digitale e distinguerlo dalle copie». Oltre a soddisfare «l'aspetto più feticista del collezionismo», di essere proprietari di qualcosa di unico al mondo, questi codici hanno permesso di dare valore agli oggetti digitali e creare così, nel giro di pochi anni, un mercato alimentato dalle criptovalute e stimato intorno ai 25 miliardi di dollari.

Solo a febbraio 2023 il volume delle vendite ha sfiorato i 2 miliardi grazie alla nascita della nuova piattaforma Blur. Dal punto di vista legale, gli Nft riconoscono al proprio creatore una royalty - in gergo tecnico un diritto di seguito - che garantisce una percentuale in media tra il 3% e il 10% su ogni vendita successiva. All'artista o al coniatore? «Dipende, il proprietario dell'Nft potrebbe non coincidere con l'autore dell'opera se quest'ultimo ha ceduto a terzi i diritti di emettere il certificato» oppure se, come nel caso di McCoy li ha persi per errore. Ebbene sì, a un certo punto della catena c'è bisogno di un foglio di carta per identificare i ruoli. «All'inizio del processo di creazione dell'oggetto digitale deve esserci comunque un soggetto autorizzato con un contratto di licenza da parte del titolare dei diritti».

La firma delle parti, nero su bianco, garantisce l'autorevolezza. Ma cosa succede se un artista trae ispirazione da un marchio registrato per creare il proprio Nft? Qui il diritto di proprietà si scontra con la libertà d'espressione sollevando polemiche che finiscono il più delle volte di fronte a un giudice. «Nike contro StockX, Miramax contro Quentin Tarantino, gli esempi di contenziosi aventi per oggetto gli Nft sono ormai molteplici», prosegue l'avvocato. «Tra i più recenti, proprio in tema di libertà di espressione, spicca il caso Hermès contro Mason Rothschild, l'artista delle MetaBirkins». Pensati per fare onore alla famosa borsa, questi Nft la raffigurano in una versione più colorata e scherzosa. Solo il primo della serie ha fruttato all'artista 42 mila dollari. Ma il gruppo francese non ha apprezzato il tributo e lo scorso gennaio ha citato in giudizio Rothschild per aver violato il marchio. Un anno dopo, a febbraio 2023, il giudice di primo grado ha condannato l'imputato a pagare un risarcimento di almeno 133 mila dollari. L'artista, che in passato aveva provato a invocare il primo emendamento della costituzione americana, ha già anticipato che presenterà appello per proteggere la sua opera.

In un mercato scarsamente regolamentato, i numerosi cavilli rischiano di diventare trappole per i meno esperti e trasformarsi in truffe, o meglio illeciti civili. Per proteggere i potenziali investitori, è necessario un passo in avanti da parte delle autorità, attraverso un aggiornamento del diritto nell'ambito della proprietà intellettuale che tenga conto anche dei nuovi token. Altrimenti questi dovranno guardarsi le spalle da soli.

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MF-DJ NEWS

0609:48 mar 2023


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