MILANO (MF-DJ)--Nonostante le incertezze sulla domanda in Cina e l'impatto delle sanzioni sulle forniture di greggio russo, l'Opec+ potrebbe raccomandare di mantenere invariata l'attuale politica di produzione petrolifera del gruppo.

Il mantenimento dello status quo consentirà all'Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio e a un gruppo di produttori guidati dalla Russia - collettivamente noti come Opec+ - di prendere più tempo per valutare i dati di consumo della Cina, il più grande importatore di petrolio al mondo, e determinare in che modo la recrudescenza dei casi di Covid nel Paese e le sanzioni dell'Unione Europea contro Mosca abbiano influenzato la domanda.

I delegati hanno affermato che l'Opec+ manterrà un approccio conservativo fino a quando non ci saranno segnali più chiari sul fatto che i mercati richiederanno maggiori forniture di greggio. A dicembre l'Organizzazione ha deciso di bloccare il taglio della produzione di 2 milioni di barili al giorno precedentemente decretato a ottobre. La scelta suggerisce che i principali produttori globali sono incerti sulla direzione dei prezzi del greggio, anche in vista dell'entrata in vigore di un tetto alle esportazioni di petrolio russo.

Nelle ultime settimane i prezzi del petrolio si sono stabilizzati al di sopra degli 80 dollari al barile, sostenuti dal timore di interruzioni dell'approvvigionamento in seguito all'inasprimento delle sanzioni occidentali contro la Russia. Oggi il greggio europeo è stato scambiato a 85,67 dollari al barile, con un aumento dello 0,3% nella giornata ma un calo del 4% rispetto a un anno prima.

L'alleanza non prevede di rivedere la produzione fino alla prossima riunione di giugno, ma il gruppo di lavoro che si riunirà in giornata, noto come Comitato Ministeriale Congiunto di Monitoraggio, ha la facoltà di richiedere una riunione dell'Opec+ se giustificata.

Il mese scorso, l'Opec ha lasciato sostanzialmente invariate le previsioni sulla domanda globale di petrolio e sulla crescita economica mondiale, ma ha avvertito che la riapertura della Cina potrebbe essere più difficile del previsto e ha sottolineato i rischi che potrebbero ritardare la ripresa della domanda di greggio.

Le previsioni caute dell'Organizzazione sono in contrasto con quelle di molti analisti petroliferi e di alcuni investitori, che scommettono sul fatto che la riapertura della Cina potrebbe provocare una forte ripresa della domanda e spingere i prezzi verso l'alto quest'anno, dopo diversi mesi di stallo.

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February 01, 2023 05:53 ET (10:53 GMT)