MILANO (MF-DJ)--Dureranno le lodi che l'Italia si è guadagnata quest'anno? L'Economist ha incoronato la penisola Paese dell'anno, per il percorso politico intrapreso sin dall'arrivo a Palazzo Chigi di Mario Draghi. "Un primo ministro competente e rispettato a livello internazionale", ha scritto il settimanale britannico, mai parco di bacchettate contro Roma, ricordano anche "l'ampia maggioranza di esponenti politici" che "ha deciso di mettere da parte le divergenze per sostenere un programma di riforme» necessarie a ottenere le risorse del Recovery Plan. E anche dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, è arrivato il plauso per aver registrato una crescita "mai così veloce dall'inizio del secolo" sia per merito della solidarietà europea sia per la capacità di gestire la pandemia.

L'economia italiana, scrive Milano Finanza, si appresta quindi a chiudere il 2021 con una crescita superiore al 6% e già da quest'anno inizierà la traiettoria di riduzione del debito pubblico schizzato nel 2020 vicino al 155,6% del pil, ai massimi storici, e destinato a diminuire gradualmente. Anche l'export è su livelli record. Il rimbalzo del pil dopo il crollo del 9,6% nel mezzo della pandemia non sarà tuttavia destinato a durare con la stessa foga. L'obiettivo del governo è di mantenere sostenuto il ritmo della crescita. Già con il nuovo anno si scenderà tuttavia attorno al 4%.

red/lab

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0308:02 gen 2022

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January 03, 2022 02:02 ET (07:02 GMT)