"Non l'abbiamo ancora visto, speriamo che ci venga consegnato attraverso i canali diplomatici in modo da poterlo esaminare", ha detto Peskov.
Il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, ha fornito le linee generali del piano la scorsa settimana e ha dichiarato di averne discusso con il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, durante una visita a New York.
Il piano, anticipato nei giorni scorsi da Repubblica, sarebbe articolato in quattro tappe: cessate-il-fuoco; possibile neutralità dell'Ucraina; autonomia del Donbass e Crimea; nuovo patto di sicurezza europea e internazionale.
Il piano coinvolgerebbe organismi internazionali come le Nazioni Unite, l'Unione europea e l'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce) come facilitatori per organizzare inizialmente cessate-il-fuoco localizzati, ha detto Di Maio in una conferenza stampa in Italia venerdì scorso.
Il ministro ha detto che il piano è stato proposto anche ad alti funzionari del G7.
L'ex presidente russo Dmitry Medvedev, ora vicepresidente del Consiglio di sicurezza del Paese, è stato sprezzante con il piano e con altre iniziative simili dell'Occidente.
"Sembra che sia stato preparato non da diplomatici, ma da politologi locali che hanno letto molti giornali di provincia e operano solo con le fake news ucraine", ha dichiarato Medvedev sul suo canale Telegram.
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha ripetutamente chiesto un cessate-il-fuoco in Ucraina. L'ampia coalizione di governo italiana è divisa sulla questione della fornitura di altre armi a Kiev.
(Tradotto da Luca Fratangelo e Michela Piersimoni, editing Claudia Cristoferi)