Uno sguardo alla giornata in corso sui mercati asiatici.

I riflettori dei mercati asiatici venerdì sono puntati sull'annuncio della politica della Banca del Giappone, mentre continua il gioco del gatto e del topo su quando o se Tokyo interverrà nel mercato valutario, e gli investitori digeriscono le ultime relazioni sugli utili delle mega-tecnologie statunitensi. La decisione della BOJ e le indicazioni del Governatore Kazuo Ueda sono in cima al calendario regionale, che comprende anche l'inflazione dei prezzi al consumo di Tokyo per il mese di aprile, l'inflazione dei prezzi alla produzione dell'Australia e la produzione industriale di Singapore. Il sentimento degli investitori e la propensione al rischio complessiva nei primi scambi asiatici di venerdì saranno determinati in gran parte dai risultati di Microsoft, Alphabet e Intel riportati dopo la chiusura di giovedì a Wall Street.

Microsoft e Alphabet, la società madre di Google, hanno ottenuto risultati clamorosi. Le azioni di Alphabet hanno registrato un balzo del 14% e quelle di Microsoft del 6% nelle contrattazioni after-hours, mentre le azioni di Intel hanno subito un crollo del 7%.

L'appetito per il rischio ha subito un duro colpo giovedì a causa dell'inflazione statunitense sorprendentemente alta e dei numeri di crescita del PIL non brillanti, e il balzo dei rendimenti obbligazionari a nuovi massimi dell'anno farà poco per migliorare l'umore in Asia e nei mercati emergenti. D'altra parte, le azioni statunitensi giovedì hanno chiuso al di sotto dei loro minimi e i guadagni after-hours sono stati per lo più positivi. Se le azioni asiatiche mantengono la linea venerdì, registreranno la loro migliore settimana dal luglio dello scorso anno.

Tutti gli occhi, tuttavia, sono puntati su Tokyo, dove si prevede che la BOJ manterrà il suo tasso d'interesse chiave in sospeso e che l'inflazione rimarrà vicina al suo obiettivo del 2% nei prossimi anni, grazie alle prospettive di un aumento costante dei salari.

Ma lo scivolamento dello yen a un nuovo minimo di 34 anni rispetto al dollaro significa che Ueda dovrà camminare su una linea delicata per mantenere un percorso costante e calibrato verso l'uscita dalla politica ultra-facile, affrontando allo stesso tempo l'enorme pressione che grava sulla valuta.

Un errore troppo prudente rischia di alimentare ancora di più le attuali fiamme della vendita di yen, mentre un atteggiamento eccessivamente falco potrebbe minacciare la crescita del PIL e innescare una volatilità indesiderata sui mercati finanziari.

Secondo l'agenzia di stampa Jiji, un'opzione che i responsabili politici stanno valutando è quella di ridurre gli acquisti di titoli di Stato da parte della banca centrale. In questo modo, probabilmente, la BOJ ridurrebbe le sue obbligazioni, inaugurando una fase di inasprimento quantitativo, secondo Jiji.

Lo yen si appresta a prendere la decisione della BOJ ad un minimo di 34 anni, ben al di sotto di 155,00 per dollaro e in calo del 9% quest'anno, e ancora una volta si trova sulla difensiva rispetto alle altre valute asiatiche, con probabile disappunto dei responsabili politici nelle capitali di tutto il continente.

In un'intervista rilasciata a Reuters giovedì, il Segretario del Tesoro statunitense Janet Yellen ha evitato la questione dell'intervento giapponese, ma ha detto che tali casi dovrebbero essere idealmente rari e solo in risposta ad un'eccessiva volatilità.

Ecco gli sviluppi chiave che potrebbero fornire una maggiore direzione ai mercati venerdì:

- Annuncio della politica della Banca del Giappone

- Inflazione Giappone Tokyo (aprile)

- Inflazione PPI in Australia (1° trimestre)