La decisione è stata emessa dalla Corte d'Appello del 2° Circuito degli Stati Uniti a Manhattan.
Il giudice distrettuale Lewis Kaplan aveva revocato la cauzione di 250 milioni di dollari di Bankman-Fried l'11 agosto, ritenendo probabile che l'imputato avesse manomesso i testimoni.
Questo includeva la condivisione degli scritti personali di Caroline Ellison, l'ex amministratore delegato del suo hedge fund Alameda Research, con un giornalista del New York Times.
Ellison si è dichiarata colpevole di frode e dovrebbe testimoniare contro Bankman-Fried, un ex partner romantico. Nei suoi scritti, ha descritto di sentirsi "infelice e sopraffatta" dal suo lavoro e "ferita/rifiutata" da una rottura con Bankman-Fried.
Un avvocato di Bankman-Fried ha detto alla Corte d'Appello il 19 settembre che Kaplan non ha dato credito all'imputato per aver esercitato il suo diritto costituzionale del Primo Emendamento di parlare con la stampa e cercare di ripristinare la sua reputazione.
La corte d'appello è apparsa scettica. Un giudice ha detto che il Primo Emendamento non protegge la manomissione dei testimoni, mentre un altro ha detto che umiliare pubblicamente una persona rilasciando dettagli personali potrebbe essere visto come un tentativo di influenzare la sua testimonianza.
Ma i giudici sono apparsi un po' più aperti all'argomentazione di Bankman-Fried secondo cui la mancanza di accesso a Internet nel Centro di Detenzione Metropolitana di Brooklyn stava ostacolando la sua preparazione al processo nel complicato caso.
Danielle Sassoon, un procuratore, ha detto che il suo ufficio ha preso "misure straordinarie" per aiutare Bankman-Fried a prepararsi per il processo, e che prima di essere rinchiuso ha trascorso sette mesi con accesso a Internet nella casa dei suoi genitori a Palo Alto, in California.
"Se è vero che ha intimidito i testimoni, a un certo punto, si fa il letto da solo, ci dorme", ha detto il giudice del circuito William Nardini.
Bankman-Fried deve affrontare sette accuse di frode e cospirazione derivanti dal crollo di FTX, la borsa di criptovalute ora fallita da lui fondata.
I procuratori lo accusano di aver saccheggiato miliardi di dollari di fondi dei clienti di FTX per tamponare le perdite di Alameda, acquistare immobili di lusso e fare donazioni a campagne politiche statunitensi.
Bankman-Fried si è dichiarato non colpevole, pur riconoscendo le mancanze nella gestione del rischio.
