ROMA (MF-DJ)--Sulla riapertura delle scuole regna il caos. E mancano appena tre giorni alla fatidica data del 7 gennaio, quando anche le scuole superiori dovrebbero tornare in classe al 50%, dopo due mesi di didattica a distanza. In realta' ieri, riunito con la cabina di regia, il premier Giuseppe Conte ha detto che bisogna fare di tutto per garantire la ripartenza giovedi' prossimo, ma che molto dipende dalle condizioni epidemiologiche delle singole regioni.

Regioni che infatti, scrive il Corriere della Sera, si stanno organizzando e annunciano ordinanze per prendere qualche giorno di tempo e rinviare il ritorno in classe, in attesa di capire se le condizioni sanitarie e l'attesa terza ondata permettono di tornare in presenza.

Oltre alla Campania, dove il governatore Vincenzo De Luca ha gia' deciso di scaglionare il ritorno a scuola, partendo da elementari e materne per andare a regime a fine mese, anche il governatore della Puglia Michele Emiliano sta valutando se, invece di lasciare la scelta alle famiglie sul ritorno in classe o la Dad, sia preferibile prendere una settimana di tempo come gli hanno chiesto ieri i sindacati regionali.

Anche in Veneto e' attesa oggi un'ordinanza di rinvio della ripresa delle superiori in presenza firmata dal governatore Luca Zaia. Sette presidenti di regioni a traino leghista (Friuli, Lombardia, Veneto, Umbria, Sardegna, Calabria e Trentino) dopo una riunione con Matteo Salvini hanno scritto una nota comune in cui lamentano "molte criticita' sul contenimento della pandemia".

Di fronte a questo scenario, i ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza hanno incontrato le Regioni. "Chi chiede un rinvio unilateralmente non puo' poi pensare di aprire gli impianti da sci o di autorizzare cerimonie e feste", li ha ammoniti Boccia. Nonostante Conte abbia rimarcato l'importanza anche simbolica di riaprire come promesso il 7, non sfugge a ministri e governatori il rischio di riorganizzare le scuole superiori per un paio di giorni e poi dover richiudere, se la regione dovesse "cambiare colore", cioe' passare in arancione o rosso, perche' come spiegano al ministero della Salute, il ritorno in classe delle superiori (al 50 e poi al 75%) riguarda solo le regioni che sono "gialle".

Per questo, ieri sera prendeva quota l'alternativa, motivata dalla modifica nei parametri di rischio proposta dal governo, di una mini moratoria anche per le scuole superiori, che ripartirebbero in presenza - sempre per un numero parziale di studenti - appena il nuovo sistema di monitoraggio e di restrizioni sara' pronto, quindi o l'11 o il 18.

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(END) Dow Jones Newswires

January 04, 2021 04:49 ET (09:49 GMT)