MILANO (MF-DJ)--Il livello di siccità in Italia non è sostanzialmente cambiato, nonostante le recenti perturbazioni registrate lungo la Penisola, che hanno arrecato un po' di pioggia nelle regioni centrali, nel Nord-Est e al Sud, con una spolverata di neve sulle Alpi.

A evidenziarlo è il report settimanale dell'Osservatorio Anbi sulle Risorse Idriche che documenta un perdurare endemico della siccità in tutta l'Italia settendrionale e in particolar modo nell'area della Pianura Padana.

"Si conferma l'impossibilità di autonomo riequilibrio del sistema idrico. Gli esperti parlano della necessità di 50 giorni consecutivi di pioggia, evenienza certo da non augurarsi per un territorio idrogeologicamente fragile come quello italiano", precisa Francesco Vincenzi, presidente dell'Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (Anbi). "Per questo, è evidente la necessità di realizzare infrastrutture capaci di trattenere le acque di pioggia, quando arrivano, creando riserve e rimpinguando contestualmente le falde".

Intanto a Nord prosegue inesorabile, da oltre un anno, l'agonia del fiume Po, che riduce le portate lungo tutta l'asta e, al rilevamento di Pontelagoscuro, è già vicino alla soglia minima (450 metri cubi al secondo) in grado di contrastare la risalita del cuneo salino. Fra i grandi laghi prosegue la crisi del bacino di Garda che rimane vicino al minimo storico.

"Il Piano Laghetti, proposto insieme a Coldiretti, risponde a questa esigenza, ma anche ad altri primari interessi come quelli della produzione di energia rinnovabile, della tutela dell'ambiente, del benessere delle comunità locali", aggiunge Massimo Gargano, direttore generale di Anbi. "Auspichiamo che il Decreto Acqua, più volte annunciato, preveda le risorse necessarie ad avviare interventi, di cui l'emergenza idrica richiama l'urgenza".

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March 30, 2023 06:41 ET (10:41 GMT)