E' quanto stima l'Area Studi Mediobanca nella sua nuova edizione di 'Dati Cumulativi', l'indagine annuale sulle società industriali e terziarie italiane di grande e media dimensione analizzate nel decennio 2011-2020.

Per il 2022 le previsioni sono per una crescita del fatturato del 6,5%.

Ad indurre all'ottimismo sul cosiddetto 'Sistema Italia' è l'effetto sulle attività economiche della copertura vaccinale sempre più ampia e della ricostituzione degli scambi commerciali dopo le difficoltà scaturite dalla pandemia, anche se rimangono alcune aree di incertezze, legate in particolare alla crescita dei prezzi delle commodities e della rimozione delle misure di sostegno alle imprese attivate nel 2020.

Le imprese italiane, aggiunge inoltre la ricerca, hanno assunto nell'ultimo anno dei comportamenti funzionali a sfruttare la ripresa, soprattutto sotto il profilo finanziario.

In particolare, il basso costo del denaro ha favorito una crescita della raccolta a debito (+9,7%), soprattutto a medio e lungo termine.

Nel 2020 questa componente di debito è arrivata a coprire il 70% di tutta la provvista finanziaria - la quota maggiore da inizio decennio - con una ricomposizione delle scadenze che ha dato una maggiore stabilità alla struttura debitoria delle imprese.

La maggiore liquidità, cresciuta del 24,1% sul 2019, ha inoltre contribuito a costituire sia un cuscinetto prudenziale che una risorsa destinabile ad investimenti.

Un altro elemento è inoltre costituito dall'iscrizione di imponenti rivalutazioni monetarie introdotte ex lege (Decreto agosto), con l'effetto di costituire riserve di patrimonio netto per 24,2 miliardi, un importo monstre che non ha precedenti recenti, sottolinea Mediobanca.

A soffrire nel 2020 sono state in particolare le attività turistiche (-70,7%) e dei parchi divertimento tematici (-73%), oltre a quelle del tessile (-24,9%) e dell'abbigliamento (-20%).

Pochi settori hanno preservato o incrementato le vendite: tra questi spicca la produzione alimentare con punte di crescita nelle attività di conservazione di frutta e ortaggi (+10,3%) e di produzione di pasti e piatti preparati (+10,6%).

In crescita anche il fatturato dei produttori di elettrodomestici (+2,9%) e dell'industria farmaceutica.

Lo studio ha esaminate 2140 società italiane che rappresentano il 47% del fatturato industriale e di quello manifatturiero, il 36% di quello dei trasporti e il 38% della distribuzione al dettaglio.

(Andrea Mandalà, in redazione a Milano Sabina Suzzi)