MILANO (MF-DJ)--Una mano di verde, quel tanto che basta a ricollocarsi sul mercato con le tanto ambite credenziali green. Dalla finanza all'energia, fino alla moda e all'immobiliare, non c'è settore che oggi sfugga ai diktat della sostenibilità. Il controvalore degli asset col bollino verde ammonta alla cifra monstre di 35.000 miliardi di dollari, secondo stime di mercato. Nel mucchio, si celano i millantatori. «Molti brand si autoproclamano verdi, sostenibili, low carbon, e così via», ha detto il presidente della Sec, Gary Gensler nel discorso al Comitato Economia e affari monetari della Commissione europea, chiarendo quale sarà la priorità della sua gestione: regolamentare la comunicazione e l'azione delle aziende quotate in Borsa, rispetto all'impegno e ai rischi legati alla lotta ai cambiamenti climatici e alla tutela dell'ambiente.

Spesso sotto pressione per gli obiettivi di decarbonizzazione da raggiungere a ogni costo entro i prossimi 30 anni, o semplicemente per avere accesso a debito a costo ridotto, vendere prodotti o attirare investitori, molti gruppi industriali, istituti finanziari e fondi, ostentano una vocazione verde solo di facciata, arrivando a trarre in inganno azionisti e investitori. Lo dimostra anche il boom delle emissioni green e sostenibili (si veda tabella in pagina), queste ultime soprattutto più elastiche e permeabili a infiltrazioni.

A marzo scorso, la Sec si è dotata di una task force per il clima e l'Esg all'interno della Division of Enforcement, affidandola a Kelly Gibson, proprio per vigilare sull'offerta al mercato di prodotti in regola col bollino Esg.

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0409:33 set 2021

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September 04, 2021 03:35 ET (07:35 GMT)