BERNA (awp/ats) - Sunrise pronuncerà 166 licenziamenti nell'ambito dell'annunciata riorganizzazione che prevede il taglio di 200 posti di lavoro, un po' meno dei 180 inizialmente pianificati e resi noti in novembre.

La maggior parte delle disdette del contratto di lavoro avrà luogo nella seconda metà di gennaio e si concluderà entro la fine di marzo 2024, ha indicato oggi la società telecom. Concretamente quindi sarà licenziato il 6% della forza lavoro, equivalente a 2700 posti a tempio pieno.

Grazie al piano sociale negoziato nel 2021 insieme ai rappresentanti dei lavoratori e al sindacato della comunicazione Syndicom il personale interessato otterrà più di un semplice sostegno finanziario, sottolinea la dirigenza di Sunrise. Altri elementi importanti del piano sociale sono un programma di ricollocamento e un fondo per l'attuazione di misure transitorie individuali.

Sunrise ha cominciato a operare nel 1997 come primo concorrente delle allora PTT (oggi Swisscom, per quanto riguarda il ramo telecom). Sono seguiti diverse acquisizioni e mutamenti nell'azionariato. L'ultimo importante passo è stato compiuto nel novembre 2020 con la fusione fra Sunrise e UPC (ex Cablecom). La nuova entità, che ha la veste giuridica della società a garanzia limitata (Sagl), è controllata dalla multinazionale anglo-americana Liberty Global. La sede principale è a Opfikon (ZH). Nel 2022 Sunrise ha realizzato un fatturato di 3,0 miliardi di franchi e un risultato Ebitda (cioè prima di interessi, imposte, svalutazioni e ammortamenti) di 1,1 miliardi.