ROMA (MF-DJ)--Prosegue a ritmo costante la progressiva uscita dei

clienti finali dalle tutele, ma solo il 50% cambia anche operatore. Secondo l'ultimo aggiornamento di marzo 2021, sono nel mercato libero (e proiettando tale andamento su tutto l'anno 2021): nel settore elettrico, il 57,3% dei clienti domestici e il 68,0% dei clienti altri usi in Bassa Tensione; nel settore del gas, il 60,2% dei clienti domestici e il 69,9% dei condomini uso domestico con consumi inferiori ai 200 mila Smc.

E' quanto emerge dal primo "Rapporto monitoraggio dei mercati

di vendita al dettaglio dell'energia elettrica e del gas" di Arera. Da una analisi di dettaglio del settore elettrico, per i domestici il mercato libero è scelto in misura maggiore dai piú giovani: l'81% dei contratti siglati da clienti tra i 18 e 29 anni. Per tutte le tipologie di cliente e per entrambi i settori si conferma che la stragrande maggioranza dei passaggi avviene nell'ambito del mercato libero, ed è quindi attuata da clienti che erano usciti dalla tutela giá in precedenza.

Inoltre, la quota di clienti in uscita dalla maggior tutela che scelgono un contratto di libero mercato con lo stesso venditore che esercisce anche la maggior tutela, o con un collegato, è molto elevata

e continua a mantenersi al di sopra del 50%. Non sembra essere scalfito

pertanto il vantaggio competitivo nell'acquisire clienti sul libero in

capo ai gruppi che operano anche nel servizio di maggior tutela.

Rispetto al complesso dei contratti sottoscritti nel mercato libero dai

clienti domestici emerge come siano principalmente a prezzo fisso: 84,0%

nel settore elettrico e 73,9% nel settore del gas naturale. Scegliendo il

prezzo fisso, i clienti domestici di entrambi i settori hanno sottoscritto contratti che prevedono anche servizi aggiuntivi: il 79,6% nel settore elettrico e il 62% in quello gas. Nelle offerte a prezzo variabile sottoscritte dai domestici sono invece meno diffusi: 46,8% nel settore elettrico e 24,4% in quello del gas.

"Dati illuminanti che dimostrano come siamo ben lungi dall'avere un mercato concorrenziale e che il mercato tutelato deve restare ancora ben oltre il 1 gennaio 2023. Non si può fare il mercato libero, infatti, sulle spalle e le tasche delle famiglie", afferma Marco Vignola, responsabile del settore energia dell'Unione Nazionale Consumatori.

"Se il 90,18% delle offerte del gas del mercato libero sono piú care del tutelato, mentre nella luce sono addirittura il 95,28%, significa, senza se e senza ma, che la concorrenza sul prezzo non si fa, che le offerte sono ancora poco trasparenti, le pratiche commerciali ingannevoli - aggiunge -. I venditori, poi, in assenza di un serio albo dei fornitori, sorgono come funghi, senza avere requisiti finanziari e garanzie adeguate. Quanto al portale offerte, che andrebbe unificato con quello dei consumi, il consumatore deve poter inserire l'offerta che sta pagando, altrimenti non potrá mai sapere se ce ne sono altre piú convenienti", conclude Vignola.

gug

guglielmo.valia@mfdowjones.it

(END) Dow Jones Newswires

July 29, 2021 12:01 ET (16:01 GMT)