ROMA (MF-DJ)--Il caro energia continua a mangiarsi il surplus negli

scambi di beni e servizi dell'Italia con l'estero. A giugno 2022, infatti, il surplus cala a 9,2 mld di euro, da 71,4 mld dello stesso

periodo dell'anno precedente. Lo rende noto Bankitalia precisando che il calo è quasi interamente dovuto alla riduzione dell'avanzo mercantile (15

mld, da 75 mld), che continua a risentire del maggiore deficit energetico. Peggiora anche il deficit dei servizi (-9,8 mld, da -8,1 mld).

Il caro energia, con il gas che ha registrato nuovi record sfiorando oggi i 244,8 euro al megawattora, sarebbe determinato anche dalla timidezza dell'Ue. "L'Europa, al di lá dell'accordo sul 15% di riduzione,

che è un pò un accordo di emergenza, si è fatta vedere molto timida", ha spiegato Davide Chiaroni, professore del Politecnico di Milano e

co-fondatore dei Energy&Strategy Group, intervistato da Class Cnbc. "Si

era parlato di piattaforma di acquisto a livello europeo, di condivisione

degli stoccaggi tra i diversi Paesi... ecco, quelle idee, che erano piú

forti, su come fronteggiare le crisi sono rimaste sulle scrivanie della

politica europea e, quindi, questo evidentemente crea tensione sul mercato perchè effettivamente il rischio che possa accadere qualcosa sulle forniture di gas effettivamente c'è".

Le altre ragioni, secondo l'esperto, sono l'inverno che si sta avvicinando e la guerra ancora in stallo. E la siccitá "sicuramente non aiuta", perchè "ha creato una difficoltá nello stoccaggio idrico" delle centrali.

Ma la diversificazione delle fonti attuata dal governo Draghi, col "prezzo del mercato spot che potrebbe non necessariamente riflettere il prezzo a cui ci approvvigioneremo", potrebbe portare beneficio anche sulle bollette, ha riferito Chiaroni precisando che "c'è da fare attenzione a quanto questo prezzo si scarica effettivamente sulla bolletta".

Gazprom ha minacciato un'impennata dei prezzi del 60% per l'inverno.

"Sicuramente non sono livelli sostenibili", ha osservato l'esperto, "ma se vogliamo dare una nota in piú di pessimisomo c'è un altro indicatore che dobbiamo guardare e sono i future sull'energia elettrica a dicembre 2023: fino a qualche mese fa quotavano attorno a 200-170-180 euro MW/h, oggi sono attorno a 476 euro, quindi ci aspettiamo evidentemente una coda molto lunga di questa crisi e un impatto molto significativo sulle bollette nel medio-lungo termine".

gug


(END) Dow Jones Newswires

August 19, 2022 12:02 ET (16:02 GMT)