MILANO (MF-DJ)--Lo spread Btp/Bund, che ha reagito in maniera composta all'esito delle elezioni italiane nella prima parte della seduta, ha poi lentamente ceduto nel corso della giornata e ha chiuso in allargamento di 10,4 punti base a quota 242,242 pb, con il rendimento del decennale italiano in netto rialzo di 24 punti base al 4,51%. Il mercato non guarda tanto al breve periodo, ma si preoccupa dei temi di lungo termine: riforme, rapporto con Bruxelles e debito.

"Il nuovo Governo" italiano "sará probabilmente meno riformista e piú protezionista di quello di Draghi, ma non prevediamo un completo deragliamento del programma di riforme nè un drastico cambiamento della strategia fiscale complessiva". Il nuovo esecutivo "dovrebbe attuare politiche che non altereranno in modo significativo i fondamentali economici dell'Italia", affermano gli analisti di Dbrs.

D'altro canto, puntualizzano però gli esperti, "le prospettive di un miglioramento significativo dei conti pubblici e della competitivitá dell'Italia sembrano deboli". Secondo Dbrs Morningstar, "il Ngeu e la disciplina di mercato mitigano il rischio di un rapporto conflittuale con l'Unione Europea. Tuttavia ci aspettiamo un Governo non così entusiasta di un'ulteriore integrazione dell'Ue, ma disposto a mantenere un approccio costruttivo con le autoritá europee, compreso il sostegno all'Ucraina e alle sanzioni contro la Russia".

I risultati delle elezioni italiane sono stati prezzati dal mercato, ma questo non significa che gli investitori saranno soddisfatti dell'esito, afferma Felix Herrmann, chief economist e portfolio manager di Aramea Asset Management. L'anno scorso, i differenziali di rendimento tra Btp italiani e Bund tedeschi sono scesi sui minimi dal 2015, beneficiando della nomina di Mario Draghi a primo ministro.

Gli investitori si sono riversati sull'Italia grazie alle sue promesse sull'attuazione delle riforme necessarie per ottenere il denaro dei fondi Ue, puntualizza Herrmann. Tuttavia con un nuovo Governo gli investitori sono preoccupati delle possibili conseguenze che un cambiamento di orientamento politico potrebbe avere sull'economia italiana e sulla sostenibilitá delle finanze pubbliche in futuro.

"Se è vero che i partiti della coalizione hanno ammorbidito in modo significativo le loro posizioni euroscettiche in questo ultimo periodo, molto dipenderá dal loro proposito di allentare la disciplina fiscale e di rivedere in parte il programma di riforme giá concordato sotto il governo di Draghi. Il primo banco di prova sará la Legge di Bilancio, che dovrá essere approvata giá in autunno. Le tensioni tra il nuovo Governo e le istituzioni europee sono quindi un rischio, che potrebbe compromettere l'erogazione dei fondi europei, aggiungere rischi al ribasso per le prospettive dell'Italia e limitare la capacitá della Bce di contenere gli spread sovrani", avverte anche Pietro Baffico, European Economist di abrdn.

Mfs Investment Management conferma infine la sua valutazione negativa sui titoli di Stato italiani. L'analista Annalisa Piazza si aspetta una certa volatilitá nelle comunicazioni future del nuovo governo, vede timori per il fabbisogno di emissioni dell'Italia nei prossimi anni e stima alcuni possibili downgrade da parte delle agenzie di rating, con due che hanno giá messo l'Italia in outlook negativo. "Alcuni allarmi sulla futura instabilitá della posizione fiscale del Paese porterebbero a un appiattimento della curva e a una sottoperformance rispetto ai suoi pari, come la Spagna o la Grecia".

alb

alberto.chimenti@mfdowjones.it


(END) Dow Jones Newswires

September 26, 2022 12:01 ET (16:01 GMT)