Match Group è stato citato in giudizio mercoledì in una proposta di azione collettiva in cui si sostiene che le sue app di incontri Tinder, Hinge e The League sono progettate per creare dipendenza negli utenti, generando maggiori profitti per l'azienda, piuttosto che aiutarli a stabilire relazioni.

I querelanti hanno affermato che il modello commerciale "predatorio" di Match froda coloro che sono alla ricerca dell'amore e temono di perderlo, grazie ad un algoritmo che premia l'"uso compulsivo" delle sue piattaforme e li invoglia a pagare centinaia di dollari all'anno per gli abbonamenti.

Match impiega funzioni "per gamificare le piattaforme e trasformare gli utenti in giocatori d'azzardo bloccati nella ricerca di ricompense psicologiche che Match rende elusive di proposito", secondo la denuncia depositata presso il tribunale federale di San Francisco.

I sei querelanti - che vivono in California, Florida, Georgia e New York - hanno definito questo incoerente con lo slogan pubblicitario di Match, secondo cui le sue app sono "progettate per essere cancellate".

Match non ha risposto immediatamente alle richieste di commento.

Il suo amministratore delegato, Bernard Kim, ha dichiarato agli analisti il 31 gennaio che l'azienda con sede a Dallas ha adottato una "mentalità di fallimento rapido" per superare le funzioni che non funzionano, e che Tinder e Hinge utilizzano l'intelligenza artificiale per migliorare le esperienze degli utenti.

La causa assomiglia a una serie di controversie che accusano la società madre di Google, Alphabet, la società madre di Facebook e Instagram, Meta Platforms, la società madre di TikTok, ByteDance e la società madre di Snapchat di aver progettato consapevolmente delle funzioni che hanno portato milioni di bambini ad assuefarsi alle loro piattaforme.

Un sondaggio del Pew Research Center del luglio 2022 ha rilevato che un adulto americano su 10, sposato, convivente o impegnato in una relazione sentimentale, ha conosciuto la propria persona significativa su siti o app di incontri.

Ma se le app funzionano, molte persone probabilmente smetteranno di usarle, riducendo le entrate per le aziende che le hanno create.

I querelanti hanno detto che Match contrasta questo fenomeno con "vantaggi" come la possibilità di mettere "mi piace" a un numero illimitato di profili, ma che spesso questi portano a "breadcrumbing" o "ghosting", quando gli utenti ricevono messaggi vuoti che non riescono a costruire relazioni.

La causa di mercoledì accusa Match di negligenza e di aver violato diverse leggi statali sulla protezione dei consumatori.

Chiede un risarcimento non specificato per le persone che hanno pagato per usare Tinder, Hinge o The League negli ultimi quattro anni. Chiede inoltre nuovi avvertimenti sui rischi di dipendenza e la rimozione del linguaggio "progettato per essere cancellato".

La causa è Oksayan et al contro MatchGroup Inc, Tribunale distrettuale degli Stati Uniti, Distretto Nord della California, n. 24-00888. (Servizio di Jonathan Stempel a New York; redazione di Jonathan Oatis)