MILANO (MF-DJ)--La resistenza economica cinese nei confronti dell'Unione Europea per l'avvicinamento della Lituania a Taiwan ha scatenato divisioni nell'Ue e ha sollevato nuovi dubbi sulla sua capacità di proteggere il suo gigantesco mercato dalla pressione di Pechino.

La Cina nelle ultime settimane ha bloccato l'accesso delle aziende lituane al suo mercato e ha iniziato a fare pressioni sulle aziende europee e statunitensi con fornitori lituani affinchè tagliassero tali legami per non rischiare di essere bloccati, hanno detto funzionari statunitensi ed europei.

La pressione cinese è arrivata dopo che Taiwan a novembre ha aperto un ufficio di rappresentanza nella capitale lituana usando il nome dell'isola, una mossa che Pechino ha definito un "precedente eclatante" e contro cui ha promesso di vendicarsi. La maggior parte degli uffici taiwanesi all'estero usano il nome della capitale di Taiwan, Taipei. Le misure economiche cinesi, che non sono mai state annunciate ufficialmente, mostrano che Pechino è ancora in grado di eludere le crescenti mosse dell'Ue per difendere il suo mercato dal comportamento economico cinese.

Dal 2019, il blocco ha annunciato politiche volte ad aiutare le sue aziende a competere con i rivali cinesi e a ottenere una leva per le aziende europee in Cina. Eppure la risposta delle capitali europee alle pressioni cinesi sulla Lituania è stata attenuata. Alcuni diplomatici hanno criticato la decisione del Paese baltico di sfidare Pechino su Taiwan, una questione politicamente importante per il presidente cinese, Xi Jinping. Altri hanno cercato di evitare di intensificare lo scontro con la Cina. I funzionari statunitensi hanno condannato invece le tattiche di pressione cinesi con maggiore forza.

Ieri il presidente lituano, Gitanas Nauseda, ha affermato che il Governo aveva commesso un errore nel consentire all'ufficio di Taiwan di portare il nome dell'isola. L'anno scorso, la Lituania, alleata degli Stati Uniti nell'Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (Nato), è diventata anche il primo Paese a lasciare il raggruppamento 17+1, un forum per le relazioni politiche ed economiche tra la Cina e un certo numero di Paesi europei, principalmente più piccoli. "Penso che non sia stato un errore l'apertura dell'ufficio taiwanese, ma che lo sia stato il nome, che non è stato coordinato con me", ha detto Nauseda a una stazione radio lituana. "Ora dobbiamo affrontarne le conseguenze, ovvero che sono state prese misure non convenzionali contro la Lituania, e dobbiamo essere molto attivi e segnalare molto chiaramente all'Ue che si tratta di un attacco, una sorta di pressione su uno dei Paesi dell'Unione", ha detto.

I funzionari lituani hanno sollevato la questione durante il Consiglio europeo a dicembre e ieri sera la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha discusso della situazione con il primo ministro lituano. Von der Leyen ha dichiarato in un tweet di aver offerto il suo pieno sostegno alla Lituania "nell'affrontare gli attuali problemi commerciali con la Cina".

Pechino considera Taiwan come parte della Cina e ha promesso di prendere il controllo dell'isola democraticamente autogovernata di 24 milioni di persone. All'inizio di dicembre, la Lituania è stata esclusa dall'elenco dei Paesi a disposizione delle autorità doganali cinesi, cosa che ha impedito di fatto alle sue aziende di fare affari in Cina, affermano i funzionari. I diplomatici lituani hanno lasciato la Cina a metà dicembre dopo aver ricevuto l'ordine di consegnare i loro documenti diplomatici.

Finora gli sforzi di mediazione dell'Ue sono falliti e il blocco ha avvertito che potrebbe deferire Pechino all'Organizzazione mondiale del commercio (Omc), anche se è probabile che qualsiasi azione in quella sede richiederà anni. "Ora iniziamo a sentire lamentele da altri Stati membri circa blocchi delle loro esportazioni se ci sono merci di origine lituana nelle loro catene di approvvigionamento", ha affermato il commissario al Commercio dell'Ue, Valdis Dombrovskis, in una recente intervista, sottolineando che "chiaramente, siamo consapevoli che i ricorsi all'Omc richiedono tempo, quindi stiamo cercando altri modi per affrontare la situazione".

Lunedì, il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha discusso dei passi della Cina contro la Lituania con le controparti di nove Paesi dell'Europa orientale. Il dipartimento ha dichiarato alla fine di dicembre che le aziende statunitensi con fornitori lituani stavano iniziando a essere colpite da quella che è stata definita come "l'escalation di pressione politica e coercizione economica" da parte della Cina.

A ottobre 2020 la Commissione europea ha avviato un meccanismo di screening degli investimenti esteri. Nel suo primo anno, l'8% delle 265 transazioni segnalate per lo screening più approfondito proveniva dalla Cina. La Commissione sta inasprendo le norme per impedire alle imprese che ricevono sovvenzioni, prestiti, crediti d'imposta o altre forme di aiuti di Stato esteri di acquisire società europee o di competere con esse per determinati contratti dell'Ue. E' anche vicina a concordare uno strumento di approvvigionamento internazionale che consenta al blocco di escludere le aziende di Paesi che escludono le aziende europee dai loro contratti governativi. La Commissione ha anche proposto uno strumento anti-coercizione che consentirebbe di imporre dazi o bloccare le esportazioni da Paesi che utilizzano il braccio di ferro economico contro l'Ue.

I funzionari dell'Ue e della Lituania affermano che alcuni dei più grandi Stati membri del blocco, tra cui Francia e Germania, che hanno profondi legami economici con la Cina, hanno cercato di evitare l'escalation delle tensioni con Pechino. Nella sua prima chiamata con il presidente cinese, Xi Jinping, il mese scorso il nuovo cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha promesso di perseguire legami economici più profondi. I diplomatici lituani affermano che la risposta di alcune capitali europee è stata quella di trattare la questione come un problema bilaterale che richiede un compromesso.

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January 05, 2022 07:16 ET (12:16 GMT)