MILANO (MF-DJ)--"Tutte le ricerche e gli studi economici dimostrano che le aziende che abbracciano la diversità hanno più successo. Questo è vero negli affari, nella politica e nella società nel suo insieme. Eppure, troppo spesso, e soprattutto quando si guardano le posizioni di vertice, si sente dire da uomini che non è possibile trovare donne con il profilo giusto. Ebbene, se le cercate seriamente, le troverete. Lo so bene per esperienza, dato che mi sono battuta per avere il primo Collegio dei Commissari in assoluto con equilibrio di genere. Guardate le nostre società. La diversità è un dato di fatto, ma il fatto che la diversità si rifletta nelle aziende e nelle istituzioni è una scelta attiva".

Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante il Gender Diversity Award della European Women on Boards, sottolineando che "sono passati dieci anni da quando la Commissione ha proposto di fissare un obiettivo del 40% di donne nei Cda delle società europee quotate in borsa. Per dieci anni, i nostri sforzi per mettere in atto una legislazione europea sono stati bloccati. Dieci anni in cui le misure volontarie non hanno portato il cambiamento di cui abbiamo bisogno. La vostra organizzazione è stata fondata come risposta a questo e avete creato il Gender Diversity Index, per fornire un benchmark europeo sull'obiettivo dell'uguaglianza di genere. Tra le oltre 600 aziende nel vostro indice, il 35% dei membri di Cda sono donne. Questo è un inizio ma dobbiamo migliorare nell'Unione europea".

"In primo luogo, perché due dei migliori risultati dell'indice sono nei Paesi extra-Ue: Norvegia e Regno Unito. E' positivo che quasi la metà degli Stati membri dell'Ue inclusi nell'indice abbia già quote, come il mio Paese d'origine, la Germania, o la Francia, l'unico Stato membro dell'Ue tra i primi tre del vostro indice. E questi sono i Paesi in cui molto è migliorato negli ultimi anni ma gli altri sono in ritardo", ha sottolineato.

Von der Leyen ha proseguito dicendo che "se guardiamo oltre i Cda, nelle posizioni di vertice, solo il 7% delle più grandi aziende europee è guidato da una donna. Man mano che i Cda più diversificati assumeranno amministratori delegati diversificati, questi, a loro volta, assumeranno manager più diversificati. Stiamo facendo progressi, ma non abbastanza velocemente, non ovunque nell'Ue. Quindi è chiaro che dobbiamo fare molto di più. Quando il cambiamento non avviene naturalmente, è necessaria un'azione normativa. I numeri parlano da soli. La legislazione funziona".

"In qualità di presidente della Commissione, insisterò affinché la nostra proposta sulle donne nei Cda diventi legge. Ho incontrato Stati membri e membri del Parlamento e sono fiduciosa che presto vedremo dei progressi. Non possiamo permetterci di perdere altri dieci anni. Conto su di voi e insieme faremo in modo che il cambiamento avvenga", ha concluso.

cos


(END) Dow Jones Newswires

January 20, 2022 04:55 ET (09:55 GMT)