MILANO (MF-DJ)--Qualche giorno fa 100 bitcoin estratti nel 2010 (all'epoca valevano pochi centesimi), probabilmente da un nerd, uno di quei tipi, di solito sociopatici, che passano il tempo a smanettare sul computer, sono stati venduti per 5 milioni di dollari. Onore all'hodler (così viene definito in gergo chi tiene in portafoglio una criptovaluta per lungo tempo, senza lasciarsi spaventare dalla sua altissima volatilità).

Non è certo un caso unico, anche se tra i più eclatanti. Con una capitalizzazione che ha ormai superato i 1.000 miliardi di dollari, il mercato delle criptovalute ha creato una classe di ricchi e super ricchi che, come quelli che hanno accumulato una fortuna nelle borse tradizionali, spendono parte del loro patrimonio per collezionare opere d'arte. Ma poiché sono nativi digitali, di solito non sono interessati a un olio su tela da appendere alle pareti del salotto. La loro collezione se la vogliono gustare sullo smartphone oppure su un meural, una sorta di schermo televisivo dove scorrono le immagini di opere d'arte digitali. Opere che possono essere riprodotte all'infinito, ma la cui proprietà è di una sola persona, come viene certificato su una blockchain (la più usata è quella di ethereum).

In termine tecnico si chiamano Non-Fungible-Token (Nft). Ovviamente il proprietario è l'unica persona che può vendere un Nft. Ma tutti possono usufruirne, riproducendolo sul mezzo che preferiscono. Detto a spanne, è la stessa differenza che passa tra un Picasso originale e le innumerevoli fotografie dell'opera, che nessuno ti impedisce di appendere alle pareti ma che non valgono niente. Come ha scritto Gian Volpicelli su Wired, «se un bitcoin è paragonabile a una banconota da un dollaro (o meglio da 50 mila dollari, ndr), un Nft può essere paragonato a un gatto, una scultura o un dipinto: non puoi venderne una parte senza rovinare il tutto, e il suo valore è piuttosto soggettivo. Queste caratteristiche rendono gli Nft una buona metafora per l'arte».Chi ha in casa quadri di un certo valore probabilmente storcerà il naso, ma è innegabile che il mercato degli Nft sia il fenomeno del momento.

L'anno scorso le loro vendite totali hanno superato i 250 milioni di dollari (+300% rispetto al 2019) e quest'anno la crescita si preannuncia esponenziale, viste le quotazioni che hanno toccato alcune opere. Il caso più clamoroso è quello di Beeple (all'anagrafe Mike Winkelmann), un graphic designer di Charleston, South Carolina, l'artista più quotato del settore: a dicembre ha venduto 20 Nft per un totale di 3,5 milioni di dollari. E proprio in questi giorni è protagonista di un evento che nel mondo dell'arte può essere definito storico. Per la prima volta Christie's sta mettendo all'asta un Nft. Intitolato Everydays: the first 5000 days, è un collage digitale delle opere di Beeple messe online ogni giorno a partire dal maggio 2007. L'asta avrà termine l'11 marzo e venerdì 26 febbraio l'offerta più alta si era fermata a 2,4 milioni di dollari.

fch

(END) Dow Jones Newswires

March 01, 2021 03:50 ET (08:50 GMT)