MILANO (MF-DJ)--Per 21 anni questa graduatoria, che Milano Finanza pubblica a fine dicembre, ha segnalato le quotazioni più elevate ottenute alle aste dai vini italiani.

Nel 2019, scrive Milano Finanza, la 22* edizione ha introdotto un'innovazione: ha messo a confronto questi prezzi, ove possibile, con quelli spuntati dagli stessi vini l'anno precedente, un'iniziativa che si rivela doppiamente utile adesso per valutare gli effetti che hanno avuto sulla loro evoluzione la pandemia da Covid-19 e le difficoltà provocate dall'emergenza sanitaria, il lungo periodo di lockdown e la moltiplicazione delle vendite all'incanto online. La risposta che fornisce la tabella è rassicurante: l'eccessiva supremazia dei grandi rossi piemontesi su quelli toscani, nella graduatoria dell'anno scorso, è stata riequilibrata senza per questo ridimensionare il successo del Barolo Monfortino, che nei mesi del confinamento era sembrato in difficoltà. Ma la cosa più importante è che mediamente i vini italiani sono stati comprati alle aste pagando un prezzo più elevato dell'anno scorso. Più elevato in quale misura? Il confronto, possibile solo per quelli quotati sia nel 2019 che nel 2020, dice che il valore delle bottiglie da 0,75 litri è cresciuto del 6,33%, che diventa il 39% per le magnum, il 92% per le doppie magnum e il 100% per le imperial.

red

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0410:21 gen 2021

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January 04, 2021 04:23 ET (09:23 GMT)