ROMA (MF-DJ)--Dall'archeologia finanziaria e giudiziaria torna alla ribalta il caso di Banca Mb, un piccolo istituto d'affari milanese fondato agli inizi del Duemila che nell'ormai lontano 2009 venne commissariato dall'allora governatore della Banca d'Italia Mario Draghi e poi nel 2012 dichiarato insolvente.

Da quella vicenda, scrive Milano Finanza, scaturì un'inchiesta della procura di Milano per bancarotta, aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza: sotto la lente finirono i finanziamenti concessi ad alcuni dei soci che sarebbero anche stati utilizzati per l'aumento di capitale della banca stessa. Soldi versati inutilmente: al termine della liquidazione la banca si ritrovò con un ammanco patrimoniale di circa 46 milioni. Da qui anche l'ipotesi della bancarotta. Uno dei filoni in cui venne poi spacchettata l'inchiesta si trascina ancora oggi nei tribunali e vede, come co-protagonista, Gianluigi Torzi, il finanziere molisano 43enne residente a Londra diventato famoso nel 2020 come il broker del Vaticano, per il suo coinvolgimento nello scandalo del palazzo londinese di Sloane Avenue. Venerdì 23 dicembre Torzi ha incassato un'importante assoluzione, per non aver commesso il fatto, davanti al gup del tribunale di Milano, dove era giudicato con rito abbreviato. Il processo continua invece per gli altri imputati che hanno scelto il rito ordinario, che si concluderà il 23 gennaio 2023.

Per il broker si tratta di un giudizio importante perché gli consente di alleggerire la sua posizione di fronte alla giustizia italiana e anche a quella vaticana, dove è imputato in un processo attualmente in fase di dibattimento dentro le Sacre Mura legato alla gestione dei capitali della Segreteria di Stato. «Il primo muro portante del castello fantasioso di accuse mosse al dottor Torzi nel nostro paese è crollato. Continueremo in questa opera finché non verrà del tutto ristabilita la verità riguardante la sua persona e la sua professionalità», ha dichiarato l'avvocato Marco Franco che con Matteo Santamaria e a Milano con Rosario Minniti e Mario Zanchetti assiste Torzi nella varie partite giudiziarie tra Milano, Roma e la Città del Vaticano.

L'inchiesta del promotore di giustizia vaticana -che contesta a Torzi un illecito profitto di 15 milioni di euro e che nel 2020 aveva portato a un clamoroso arresto del broker in Vaticano, durato una decina di giorni- ha fatto sì che Torzi sia finito anche in un'indagine della procura di Roma per autoriciclaggio: una parte del denaro ottenuto dal Vaticano (4,5 milioni) sarebbe stata usata per investire in società quotate a Piazza Affari. Lo scorso 19 dicembre c'è stato il rinvio a giudizio: il processo per Torzi e altri quattro imputati è stato fissato per giugno 2024. Per Torzi nel 2021 era stata anche emessa un'ordinanza di custodia cautelare, poi annullata dalla Cassazione. A Milano invece Torzi si trova coinvolto in un'indagine su un'intricata vicenda di sparizione di azioni pari al 15% di Aedes, la storica società immobiliare quotata in Borsa, nella quale il broker aveva sottoscritto un bond della controllante Augusto spa; c'è poi l'inchiesta per truffa, corruzione tra privati e abusivismo finanziario con al centro società di mutuo soccorso Cesare Pozzo, ora in udienza preliminare. Torzi è tra gli imputati.

Il procedimento per Banca Mb nasceva da un'indagine che aveva evidenziato presunti atti di bancarotta distrattivi attraverso concessioni di aperture di credito senza le dovute garanzie. Nel 2017 tuttavia il gup Luigi Gargiulo ha smontato gran parte delle accuse dichiarando il non luogo a procedere perché il fatto non sussiste (e per alcune archiviazioni, residuali) e rinviando a giudizio solo per alcuni reati marginali. È nel secondo filone di indagini su Banca Mb che viene coinvolto Gianluigi Torzi, con l'ipotesi di avere concorso (da esterno) nel reato di bancarotta per avere presuntamente sottoscritto con Banca Mb un finanziamento in qualità di amministratore di Human Capital srl per 4 milioni. La difesa ha dimostrato che Torzi in realtà non era più amministratore della Human Capital nell'ottobre 2008, quando Banca Mb concesse il credito, e che fossero capienti le garanzie, che comprendevano anche un pegno su obbligazioni Eurinvest Finanza Stabile convertibili in azioni K.R. Energy, entrambe dell'avvocato Nicola Squillace, anch' egli imputato nel filone con rito ordinario.

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2709:55 dic 2022


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