MILANO (MF-DJ)--L'economia statunitense, secondo la maggior parte dei leader aziendali del Paese, sta lanciando segnali d'allarme, con l'ultima voce del coro, quella di Jeff Bezos, che avverte di una recessione imminente.

Il commento del fondatore di Amazon, in cui invita a prepararsi a una potenziale recessione economica, è arrivato in risposta a un video di David Solomon, amministratore delegato di Goldman Sachs, nel quale affermato che le aziende dovrebbero essere caute e preparate nel caso di recessione. "Le prospettive di questa economia dicono di chiudere i battenti", ha scritto Bezos in un tweet.

I commenti arrivano mentre le aziende tecnologiche stanno registrando ondate di licenziamenti e la crescita economica e le assunzioni sono rallentate. Secondo un recente sondaggio condotto dal Wall Street Journal, gli economisti si aspettano che gli Stati Uniti entrino in recessione nei prossimi 12 mesi, mentre la Fed aumenta i tassi di interesse e tenta di raffreddare un'inflazione ostinatamente alta.

Solomon ha dichiarato in un'intervista alla Cnbc che una recessione potrebbe verificarsi presto e che potrebbe esserci più volatilità all'orizzonte. "Questo non significa che ci troviamo di fronte a uno scenario economico davvero difficile", ha affermato Solomon. "Ma sulla distribuzione dei risultati, c'è una buona possibilità che si verifichi una recessione negli Stati Uniti".

L'amministratore delegato di JPMorgan Chase & Co., Jamie Dimon, all'inizio del mese ha detto che gli Stati Uniti si stiano dirigendo verso la recessione a metà del prossimo anno. Anche Elon Musk, amministratore delegato di Tesla, aveva già pre-annunciato ad agosto una lieve recessione negli Stati Uniti.

Una voce ottimista tra i dirigenti aziendali è invece quella di Brian Moyniahn, amministratore delegato di Bank of America, il quale sostiene che l'alta inflazione e l'aumento dei tassi non hanno rallentato i consumatori americani. I dati della società mostrano che la crescita della spesa rimane forte e che i saldi dei depositi rimangono più alti rispetto ai livelli pre-pandemici, mentre le morosità rimangono basse.

Molte aziende, inoltre, affermano di avere ancora difficoltà a far fronte alle grandi carenze di personale accumulate durante la pandemia e di essere riluttanti a ridurre le proprie buste paga. Molte stanno ancora assumendo.

Alcune importanti aziende tecnologiche, tuttavia, hanno frenato le assunzioni o hanno iniziato a licenziare personale. Tra queste spiccano Amazon, Microsoft, Meta, Twitter, Netflix e Uber, tutte alle prese con tagli al personale, riduzione delle dimensioni di alcuni team e congelamenti delle assunzioni.

red


(END) Dow Jones Newswires

October 19, 2022 12:37 ET (16:37 GMT)