STRASBURGO (Reuters) - Una commissione parlamentare chiave della Ue ha approvato una serie di leggi più severe contro Amazon, Apple, la controllata di Alphabet Google e Facebook, raccogliendo il plauso di Margrethe Vestager, capo antitrust europeo e artefice della proposta.

Frustrata dalla lentezza delle indagini antitrust, alla fine dello scorso anno, Vestager ha proposto il Digital Markets Act (Dma), che stabilisce un elenco di obblighi e divieti per i giganti tecnologici statunitensi classificati come gatekeeper della rete.

I gatekeeper sono aziende che registrano almeno 8 miliardi di euro di ricavi in Europa e con una capitalizzazione di mercato di 80 miliardi di euro. Le norme dovranno essere discusse con il Parlamento europeo e i Paesi del blocco prima di poter essere adottate.

Una commissione parlamentare, che redige la posizione negoziale dei legislatori sulla questione, ha votato per una linea più dura che potrebbe vedere anche il sito di viaggi booking.com, la cinese Alibaba e rivenditore online Zalando classificati come gatekeeper.

Il gruppo ha inoltre esteso l'ambito del Dma ai browser web, agli assistenti virtuali e alle piattaforme di smart Tv, dall'elenco proposto inizialmente da Vestager, che include servizi di intermediazione online, social network, motori di ricerca, sistemi operativi, servizi di pubblicità online, cloud computing e servizi di condivisione di video.

La manovra vorrebbe anche autorizzare la Commissione europea a fermare temporaneamente le cosiddette acquisizioni killer da parte dei gatekeeper, o acquisizioni volte a eliminare i rivali nascenti.

La pubblicità mirata sarebbe consentita con il consenso degli utenti, ma vietata verso i minori.

La violazione delle regole comporterebbe multe comprese tra il 4% e il 20% dei ricavi globale della società, rispetto al 10% proposto da Vestager.

"Grandi notizie! Il voto di oggi su @EP_SingleMarket è un passo avanti verso l'adozione del Dma. Un passo avanti verso un mercato tecnologico libero, equo e competitivo in cui tutti i giocatori hanno la possibilità di farcela", ha twittato Vestager.

"Non vogliamo che le aziende più grandi diventino sempre più grandi senza migliorare e a spese dei consumatori e dell'economia europea", ha affermato il parlamentare Andreas Schwab.

Il gruppo di lobbying tech Ccia ha messo in guardia da una normativa universale.

"La mancanza di una valutazione dell'impatto degli emendamenti del Parlamento porta il Dma più in profondità in un territorio sconosciuto, creando rischi significativi di conseguenze indesiderate per l'economia digitale europea", ha detto l'avvocato specializzato in concorrenza Kayvan Hazemi-Jebelli, che fa parte del gruppo.

(Tradotto da Alice Schillaci in redazione a Danzica, in redazione a Roma Stefano Bernabei, alice.schillaci@thomsonreuters.com, +48587696614)