ROMA (MF-DJ)--Scudo penale per proteggere gli amministratori di Acciaierie d'Italia holding presieduta da Franco Bernabè dal rischio di bancarotta preferenziale se, nonostante l'iniezione statale - salita a 689 milioni, secondo gli ultimi calcoli - la ex Ilva dovesse andare a gambe all'aria.

L'ipotesi di una protezione legale da inserire nel decreto che stanzia le risorse pubbliche alla società siderurgica per rilanciarla visto che la produzione è ridotta a 3 milioni di tonnellate l'anno e anche per pagare debiti con i fornitori come l'Eni, scrive il Messaggero, potrebbe essere utilizzata alla Ex Ilva in relazione alla «tutela dell'ambiente, della salute e del lavoro», dopo che era stata chiesta proprio da ArcelorMittal anni fa quando acquistò Taranto e non avendola avuto, disdettò il contratto che diede vita a una disputa giudiziaria.

I tecnici e i legali di Palazzo Chigi, Mimit e Tesoro ieri sera in una riunione-fiume che dovrebbe proseguire oggi, in vista del Cdm da convocare per la tarda serata, stanno lavorando per adattare l'articolo 51 del codice penale, per cui «l'esercizio di un diritto o l'adempimento di un dovere imposto da una norma giuridica esclude la punibilità». E la norma giuridica potrebbe essere appunto il rischio di bancarotta preferenziale che potrebbe scattare se a fronte del finanziamento statale per garantire la continuità aziendale, la ex Ilva dovesse saltare in aria. E il tema della continuità aziendale è stato sollevato nella lettera di giorni fa del presidente della holding Bernabè a governo e Invitalia, oggi socio al 38% mentre ArcelorMittal ha il 62%.

Si lavora pancia a terra per confezionare la soluzione ottimale che dovrà essere approvata prima dal cda di Invitalia rimasto aperto lunedì scorso e, a seguire dall'assemblea della holding che domani torna a riunirsi per l'ottava volta. Alternative praticabili in poche ore i tecnici e i legali non ce ne sono. Sulla carta potrebbe essere siglato un accordo ex art. 56 del codice della crisi di impresa che, però, necessita di un attestatore che certifichi la capacità della ex Ilva di restituire il prestito pubblico che avrebbe durata 18 mesi, fino al maggio 2024 quando in base a un accordo tra i soci, Invitalia salirà al 60% attraverso un aumento di capitale da 700 milioni. Ma questo iter comporta settimane, così come non sono sicuri i tempi entro i quali la Dg Comp potrebbe bollinare la richiesta di ammettere il prestito come aiuto di stato. La soluzione dello scudo al fotofinish.

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2810:42 dic 2022


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December 28, 2022 04:43 ET (09:43 GMT)