Avalo Therapeutics, Inc. riporta i risultati degli utili per il secondo trimestre e i sei mesi conclusi il 30 giugno 2023
03 agosto 2023 alle 13:04
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Avalo Therapeutics, Inc. ha riportato i risultati degli utili per il secondo trimestre e il semestre terminato il 30 giugno 2023. Per il secondo trimestre, la società ha registrato un fatturato di 0,643 milioni di dollari USA rispetto a 1,03 milioni di dollari USA di un anno fa. La perdita netta è stata di 8,19 milioni di dollari rispetto ai 12,99 milioni di dollari di un anno fa. La perdita base per azione da attività continuative è stata di 0,59 dollari USA rispetto a 1,38 dollari USA di un anno fa. La perdita diluita per azione da attività continuative è stata di 0,59 dollari USA rispetto a 1,38 dollari USA di un anno fa. Per i sei mesi, il fatturato è stato di 1,12 milioni di dollari USA rispetto ai 2,21 milioni di dollari USA di un anno fa. La perdita netta è stata di 18,15 milioni di dollari rispetto ai 35,04 milioni di dollari di un anno fa. La perdita base per azione da attività continuative è stata di 1,41 dollari USA rispetto ai 3,73 dollari USA di un anno fa. La perdita diluita per azione da attività continuative è stata di 1,41 dollari USA rispetto ai 3,73 dollari USA di un anno fa.
Avalo Therapeutics, Inc. è un'azienda biotecnologica in fase clinica, focalizzata sul trattamento della disregolazione immunitaria. L'attività principale dell'azienda è AVTX-009, un mAb anti-IL-1?, mirato alle malattie infiammatorie. La sua pipeline comprende anche quisovalimab (AVTX-002) (anticorpo monoclonale (mAb) anti-LIGHT) e AVTX-008 (proteina di fusione agonista BTLA). AVTX-009 è un anticorpo monoclonale umanizzato (IgG4) che si lega all'interleuchina-1? (IL-1?) con elevata affinità e ne neutralizza l'attività. L'IL-1? è un fattore centrale del processo infiammatorio. Quisovalimab mostra una riduzione di Lymphotoxin-like, presenta un'espressione inducibile e compete con la glicoproteina D di HSV per i livelli di Herpesvirus Entry Mediator (HVEM), un recettore espresso dai linfociti T (LUCE), oltre a un profilo di sicurezza e tollerabilità favorevole, in tutte le indicazioni studiate, tra cui la sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) COVID-19, la malattia di Crohn e l'asma non eosinofila (NEA).