ROMA (MF-DJ)--Una prima lettera di Banco Bpm alla clientela, riportata da milanofinanza.it, era arrivata a fine dicembre, anticipando il calo dei costi in conto corrente dopo mesi di rialzi a causa dei tassi in salita. Adesso la buona notizia raddoppia, perché la banca milanese guidata dall'ad Giuseppe Castagna ha inviato una seconda lettera ai clienti spiegando che gli aumenti previsti sui sui conti sono stati cancellati e non entreranno più in vigore.

Il primo documento, scrive MF-Milano Finanza, parla di "Modifica migliorativa delle condizioni" e cita il Deposit Facility Rate, i tassi in essere (ora al 2%), oltre a una lettera precedente datata 24 settembre 2020, quando all'epoca il costo del denaro in Eurozona era negativo (-0,5%, è tornato a zero a luglio 2022). Con la conseguenza che "la banca, come da impegni presi, annullerà la maggiorazione introdotta sulle spese periodiche con decorrenza 1* aprile 2023". La lettera di gennaio, invece, ha come oggetto la rettifica della "Proposta di modifica unilaterale del contratto del 29 settembre 2022" e spiega che, "alla luce degli approfondimenti realizzati, è emerso che la banca ha erroneamente ricompreso il rapporto nell'intervento di modifica unilaterale citato. Pertanto la proposta di incremento economico ivi indicata è inefficace e le condizioni economiche rimangono invariate".

Quindi la prima lettera di dicembre ha tolto i 10,2 euro pagati dal cliente al trimestre e quella di gennaio, spiega Giuseppe D'Orta, consulente finanziario indipendente, "ha eliminato anche gli 0,13 euro per effettuare il bonifico e i 2,58 euro trimestrali per le spese di liquidazione che sarebbero dovuti partire con l'anno nuovo". Sono almeno 50 euro in meno all'anno. "Torna tutto gratis", commenta D'Orta.

In ogni caso "pare evidente che sono venute meno le condizioni che avevano portato alla decisione dell'aumento dei costi", riprende l'esperto.

Infatti la Bce ha abbandonato lo scorso anno i tassi negativi e ora è in piena corsa per continuare ad alzarli dal 2% attuale al 3,5% atteso dagli analisti entro l'estate. E da lì sarà difficile vederli scendere facilmente, dal momento che l'inflazione avrà anche raggiunto il picco in Eurozona, ma sta scendendo in maniera davvero lenta. Secondo D'Orta, "la norma prevede che qualsiasi variazione, anche favorevole al cliente, deve essere adeguatamente motivata e più di una volta negli anni passati la Banca d'Italia è intervenuta per evidenziare come alcune delle modifiche non lo fossero". Secondo l'esperto, "la decisione parrebbe essere la prima, almeno tra gli istituti di una certa dimensione. La prima di una serie che si annuncia lunga, date le numerose variazioni sfavorevoli applicate negli ultimi anni e motivate dai tassi negativi e in particolare dal tasso che la Bce applica ai depositi delle banche".

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1909:20 gen 2023


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