BASILEA (awp/ats) - Il 2023 è stato positivo sul fronte delle vendite per Bell, maggiore gruppo svizzero attivo nella lavorazione della carne, che ha potuto approfittare anche dell'aumento dei prezzi: il giro d'affari si è attestato a 4,5 miliardi di franchi, il 4,6% in più dell'anno precedente.

A livello organico e al netto degli effetti valutari la progressione del 5,5%, di cui 4,4 punti dovuta al rincaro e 1,1 punti alla crescita dei volumi, spiega in un comunicato odierno l'impresa che è parte del conglomerato di Coop, ma è anche quotata in borsa. L'utile operativo Ebit si è attestato a 165 milioni (+1,1%). Agli azionisti dovrebbe andare un dividendo invariato di 7 franchi.

Le novità odierne hanno avuto scarso impatto in borsa: il titolo Bell a fine in mattinata si presentava sostanzialmente invariato. Dall'inizio dell'anno l'azione ha perso il 2%, mentre sull'arco di 52 settimane la performance rimane positiva, pari al +3%.

Il gruppo fa risalire le sue origini al 1869, quando Samuel Bell aprì una macelleria nel centro di Basilea, ponendo le basi di quello che oggi in Svizzera è diventato il gigante Bell. Già nel 1907 la società acquistò l'area sulla Elsässerstrasse, che è rimasta fino ad oggi la sede. Nel 1913 nacque il legame con il Verband Schweizerischer Konsumvereine (VSK), l'entità che diventerà poi Coop. Per vedere i primi passi all'estero bisogna invece attendere il 2008. Oggi l'azienda oltre che di carne si occupa anche di frutti di mare e di prodotti a consumazione rapida come insalate, panini, piatti pronti. È una realtà presente in 15 paesi con 65 stabilimenti di produzione e circa 13'000 dipendenti.