La mossa fa parte della più ampia strategia di Eni di estrarre valore dalla sua variegata gamma di attività scorporando attività specifiche e facendole crescere come entità indipendenti.

Dal 2021 il gruppo ha creato Plenitude, che si concentra sulle energie rinnovabili, e Azule Energy, una joint-venture con BP dedicata alle attività di petrolio e gas in Angola.

L'anno scorso il gruppo italiano ha quotato con successo la sua spin-off norvegese di petrolio e gas Vaar Energy.

Eni Sustainable Mobility è controllata direttamente da Eni, che detiene il 100% del suo capitale sociale, ha dichiarato il gruppo.

"Attraverso questa operazione, integreremo e sbloccheremo nuovo valore dalle nostre iniziative industriali, prodotti e servizi basati su tecnologie innovative che formeranno un'offerta di mobilità unica e decarbonizzata", ha dichiarato l'Amministratore Delegato di Eni Claudio Descalzi in un comunicato.

Eni Sustainable Mobility sarà la seconda leva a sostegno della strategia di transizione energetica del gruppo insieme a Plenitude, ha aggiunto Descalzi.

La società incorporerà gli asset esistenti di bioraffinazione e biometano, tra cui le bio-raffinerie di Venezia e Gela, e supervisionerà lo sviluppo di nuovi progetti, tra cui quelli di Livorno e Pengerang in Malesia.

Eni Mobilità Sostenibile incorporerà anche una rete di oltre 5.000 punti vendita in Europa per commercializzare e distribuire una serie di vettori energetici, tra cui l'idrogeno e l'elettricità, nonché i carburanti di origine biologica, tra cui il biometano e l'HVO (olio vegetale idrogenato), oltre ad altri prodotti per la mobilità come bitume, lubrificanti e carburanti.

Stefano Ballista, ex Direttore Mobilità Sostenibile di Eni Energy Evolution, è l'Amministratore Delegato di Eni Mobilità Sostenibile.