LUCERNA (awp/ats) - Calida avanza nella sua revisione strategica delle attività, procede a un'importante svalutazione e annuncia una perdita per l'insieme dell'esercizio 2023.

Il principale produttore svizzero (ma con fabbriche all'estero) di biancheria intima comunica oggi di aver proceduto a un nuovo esame di Cosabella, marchio americano dello stesso settore rilevato nel 2022 e che non ha nel frattempo raggiunto gli obiettivi prefissi. Concretamente verrà messa a bilancio una rettifica di valore compresa fra 33 e 43 milioni di franchi, a cui si aggiungono oneri supplementari per 6 milioni. Questo porterà il conto economico a chiudere in rosso.

Il gruppo rimane comunque fiducioso riguardo al futuro. Nei prossimi anni l'attenzione sarà rivolta a una solida crescita organica e a un margine Ebit superiore alla media, afferma il presidente del consiglio di amministrazione Felix Sulzerberger, citato in un comunicato. Il dirigente ha assunto anche la carica di Ceo ad interim in luglio, annunciando una profonda revisione della strategia aziendale.

Gli analisti hanno preso atto favorevolmente delle novità odierne, in particolare della conferma degli obiettivi a medio termine. In borsa il titolo Calida ha oscillato fra un -1% e un +2%. Dall'inizio di gennaio la performance è ampiamente negativa, pari al -36%, mentre sull'arco di tre anni gli investitori registrato un +9%.

Società con sede a Sursee (LU), Calida ha radici che risalgono al 1858, quando nella zona di Münigen vennero inaugurati un impianto di follatura e uno di torcitura della seta. Il marchio Calida è stato introdotto nel 1929. Nel 1987 l'impresa venne quotata in borsa. Oggi Calida è una realtà con oltre 1000 dipendenti del mondo. L'80% dei prodotti è fabbricato in Ungheria sulla base di tessuti che per il 75% provengono da Svizzera, Austria e Germania meridionale. Nel 2022 il gruppo ha realizzato un fatturato di 324 milioni di franchi.