Delfin, la holding del miliardario italiano Leonardo del Vecchio, e la Fondazione CRT hanno detto di aver terminato il patto dal 27 marzo poiché gli scopi per cui l'hanno firmato sono venuti meno.

Il terzo assicuratore europeo è al centro di una battaglia tra azionisti che ha messo in dubbio la riconferma dell'amministratore delegato Philippe Donnet, il cui mandato scade ad aprile.

Con l'appoggio di Mediobanca, il consiglio dell'assicuratore ha proposto Donnet per un terzo mandato.

Il magnate italiano Francesco Gaetano Caltagirone, che è il secondo maggiore azionista di Generali, ha proposto il veterano ex dirigente di Generali Luciano Cirina come CEO in una sfida a Donnet.

Caltagirone, che detiene il 9,52% di Generali, aveva anche fatto parte del patto con Delfin e CRT ma ha lasciato a gennaio per evitare, hanno detto fonti in quel momento, lo scrutinio normativo sul fatto che l'alleanza fosse effettivamente un patto di consultazione o rappresentasse una parte di concerto più sostanziale che avrebbe potuto vedere ridotto il suo potere di voto.

La banca d'investimento Mediobanca è il maggiore azionista di Generali e la disputa sul consiglio di amministrazione deriva da differenze tra essa e gli altri grandi investitori su come viene gestito l'assicuratore.

La composizione del consiglio sarà stabilita in una votazione degli investitori il 29 aprile.