Coeptis Therapeutics Holdings, Inc. ha annunciato l'intenzione di perseguire DVX201, la sua piattaforma proprietaria di espansione delle cellule staminali allogeniche e di differenziazione diretta della terapia con cellule Natural Killer (NK) non modificate, come trattamento antivirale per varie infezioni virali respiratorie che portano all'ospedalizzazione, tra cui la "triplicemia" di influenza, COVID-19 e virus respiratorio sinciziale (RSV). DVX201, la prima terapia con cellule NK allogeniche, derivate dal sangue del cordone ombelicale e generate da cellule staminali e progenitrici ematopoietiche (HSPC) di donatori in pool, è progettata per fornire una spinta di cellule immunitarie sane per aiutare potenzialmente a combattere l'infezione, infondendole direttamente nel corpo del paziente. Le cellule NK di DVX201 sono generate dalle cellule del sangue del cordone ombelicale (provenienti dal tessuto del parto), una fonte di cellule ben conosciuta e regolamentata dalla FDA, che viene infusa nei pazienti da oltre 20 anni.

DVX201 è prodotto mettendo insieme le cellule CD34+ isolate da più donazioni di sangue del cordone ombelicale, per aumentare le dimensioni del lotto e la diversità del sistema immunitario. È importante che le dosi siano sottoposte a test rigorosi, compreso un test di potenza prima del trattamento, per valutare la loro capacità di uccidere le cellule infette da virus. Inoltre, DVX201 non contiene cellule T, il che riduce significativamente la possibilità di un rigetto importante da parte dei pazienti, che è una delle principali preoccupazioni per alcuni prodotti di terapia cellulare.

In due studi clinici di Fase 1 per il trattamento della leucemia mieloide acuta (AML) recidivata/refrattaria o della sindrome mielodisplastica (MDS) ad alto rischio e di pazienti ricoverati con infezione da COVID-19, i dati intermedi per un totale di 17 pazienti e 25 infusioni di DVX201 hanno indicato che la terapia con cellule NK è ben tollerata senza tossicità limitanti la dose (DLT). Inoltre, finora non sono state osservate sindrome da rilascio di citochine (CRS) o tossicità da infusione, anche con il livello di dose più alto. Dalla pandemia COVID-19, le infezioni stagionali per le tre infezioni virali sono state elevate e il CDC evidenzia la "triplicemia" dello scorso anno 2022-2023, in cui i tassi di ospedalizzazione settimanale hanno superato il 20 per 100.000.

Se questa stagione seguirà con un'influenza e un RSV gravi e con un'ondata di COVID-19 moderata e sovrapposta, il CDC avverte che prevede impatti e ricoveri simili, mettendo a dura prova il sistema sanitario. Una preoccupazione davvero globale, l'Organizzazione Mondiale della Sanità stima che quasi 7 milioni di persone siano morte a causa della COVID-19 in tutto il mondo dalla pandemia del 2020. Stima anche l'impatto dell'influenza stagionale, che uccide circa 290.000-650.000 persone all'anno, mentre l'RSV potrebbe essere responsabile di 29.000 decessi all'anno.